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Cosa vedere in Armenia: monastero di Khor Virap

Come tutti i giorni, anche oggi mi ritrovo a fantasticare, sognando a occhi aperti mete lontane e giornate avventurose. Invece sono qua, in ufficio, tra scartoffie e caffè troppo lunghi per essere considerati “espresso”. Oggi, in particolare, torno con la mente in Armenia. Dopo avervi parlato della sorprendente capitale armena Yerevan e del mistico monastero di Noravank, oggi vorrei raccontarvi un altro luogo dell’Armenia che mi è rimasto nel cuore: il monastero di Khor Virap.

Il monastero di Khor Virap è una delle attrazioni più visitate in Armenia, un vero must per chi si avventura per la prima volta in questo splendido paese a cavallo tra Europa e Asia. Uno dei motivi della grande fama di questo splendido monastero è senza dubbio l’incredibile vicinanza del monte Ararat, il gigante buono che sovrasta gran parte dell’Armenia pur trovandosi in territorio turco.

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Un po’ di foschia, ma si vedeva chiaramente!

L’Armenia è un paese molto antico, con una storia ricca e travagliata. Alla fine del III secolo d.C., durante il regno di Tiridate III, Khor Virap era una fortezza adibita a prigione. La leggenda narra che qui venne rinchiuso San Gregorio Illuminatore, considerato il padre della Chiesa apostolica armena. Tiridate III aborriva il cristianesimo e i seguaci della religione veniva perseguitati ferocemente. San Gregorio rimase per 13 lunghi anni imprigionato in un pozzo (da qui il nome khor virap, ovvero pozzo profondo), sopravvivendo grazie ad alcune donne che gli portavano di nascosto da mangiare. Forse per uno strano tiro del destino, il re si ammalò gravemente. Nessun medico sembrava trovare una soluzione. La sorella, disperata, una notte trovò una risposta in un sogno, dove le venivano descritti i poteri taumaturgici del predicatore imprigionato. Lo fece liberare, San Gregorio guarì prontamente il re e Tiridate III, per sdebitarsi, si convertì al cristianesimo e la consacrò come religione di stato nel 301 d.C. Indubbiamente una leggenda, ma non per questo meno affascinante.

Ah, se ve lo state chiedendo sì, la famosa chiesa di San Gregorio Armeno a Napoli è dedicata proprio a lui.

La prima cappella religiosa dell’area venne costruita nel 642 d.C. da Nerses III il Costruttore, proprio sopra i resti del pozzo profondo dove fu rinchiuso San Gregorio. Come nel caso di Noravank, anche il monastero di Khor Virap fu ricostruito diverse volte durante i secoli, l’ultima nel 1662. La chiesa di Astvatsatsin (Santa Madre di Dio) è di una bellezza impressionante, forse meno d’effetto rispetto a Noravank, ma sempre da mozzare il fiato.

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Chiesa di Santa Madre di Dio

Si può anche visitare il pozzo dove venne tenuto prigioniero San Gregorio. La “stanza” del santo si trova a 6 metri di profondità, ma volendo si può scendere anche più in basso. Le scale sono ripide e un po’ scivolose, adatte ai più temerari!

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Troppo bello per non fotografarlo

 

 

Piccola storia tenera e divertente successa proprio al monastero di Khor Virap: mentre salivamo su al monastero, ho visto una gattina adorabile. Le ho fatto un paio di carezze e poi lei, con la consueta agilità felina, mi ha superato alla grande. Entriamo nel complesso e lei è ancora là, che si aggira tra le piante. Mi avvicino al muro esterno per fare una foto all’Ararat e vedo la gatta che corre verso una scalinata buia, miagolando disperata e quasi soffiando. Mi chiedo cosa potrà mai essere successo e cerco di vedere cosa c’è alla fine dei gradini. Beh, ho intravisto tre piccole palle di pelo che miagolano flebilmente. Mi sono allontanata prontamente e ho continuato a fare le foto. Dopo un po’ che giravamo – io e il mio compagno eravamo gli unici visitatori, insieme al nostro compagno di taxi brasiliano – ho visto i tre gattini venire su dalle scale, sempre sotto l’occhio vigile di mamma gatta. Ricordo sempre questa storia con tanta tenerezza.

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Mamma gatta

Come arrivare al monastero di Khor Virap: il monastero si trova a circa 40 km da Yerevan. Se avete intenzione di visitare altro durante la giornata, vi consiglio di affittare un taxi privato, magari da condividere con altri viaggiatori. Le marshrutke, i bus collettivi, non hanno orari prestabiliti e spesso partono solo se piene.

Conoscevate la leggenda di San Gregorio Armeno? Attendo le vostre risposte!

 

 

 

18 pensieri su “Cosa vedere in Armenia: monastero di Khor Virap

  1. Celeste - *BeRightBack ha detto:

    Gattiniiii gattini gattini!! Scusa ma quando si tratta di gatti io impazzisco, come hai fatto a non metterli tutti nello zaino e portarteli via? 😀
    A parte questo, io la storia non la conoscevo. Il monastero sembra davvero molto bello, ma è la vista sul monte Ararat che toglie il fiato!

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  2. L'OrsaNelCarro Travel Blog ha detto:

    Fantastico il tuo incontro con la famigliola pelosa *_*, così come fantastica è quella foto Giulia! Sembra che l’Ararat sia sospeso, quasi un miraggio!
    Comunque non la sapevo la storia di S.Gregorio Armeno! Chissà perchè questo collegamento con Napoli e la famosa via dei presepi?
    Buon fine settimana.
    Meaowrrr! 😉

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  3. Daniela - The DAZ box ha detto:

    Non conosco davvero nulla dell’Armenia ma questi paesaggi mi sembrano davvero incantevoli. Però sarò sincera, nel pozzo non scenderei, mi mette l’ansia stare troppo a lungo sotto terrà. Chissà se quella gattina sarà ancora da quelle parti!

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