Belgrado ha tanto da offrire ai proprio visitatori, ma uno dei monumenti più belli e imponenti della città, dove ho passato tantissimo tempo, è sicuramente il parco Kalemegdan con la sua stupenda fortezza.
Belgrado mi è piaciuta moltissimo. Come nel caso di Amburgo, è una città che va vissuta più che visitata. Non vorrei essere fraintesa, non sto dicendo che a Belgrado non ci sia molto da vedere, anzi. Come ho scritto nell’introduzione del post, la capitale serba ha tanto da offrire.
La sua particolarità, però, non è tanto nei monumenti quanto nella sua incredibile vitalità, nei suoi bar sempre pieni, nel suo fascino altamente carismatico. Il Kalemegdan, però, è un luogo che riesce seriamente a mozzarti il fiato. Questo meraviglioso parco si trova proprio sulla cima a una collina non lontano dal centro della città, affacciata sulla confluenza tra due fiumi, Sava e Danubio.

Storia di Belgrado e del Kalemegdan
Il luogo strategico fu occupato dai Romani nel I sec a.C., che edificarono proprio qui un castrum, ovvero un accampamento permanente. La costruzione fu poi distrutta in seguito dagli Unni, ricostruito e poi completamente danneggiato dagli Slavi. Più tardi, la fortezza venne ricostruita da questi ultimi, diventando il vero e proprio fulcro della città.
La fortificazione venne distrutta altre volte attraversi i secoli e le varie occupazioni e invasioni. Dopo la liberazione di Belgrado dai turchi, la fortezza perse il suo valore e la sua importanza, diventando parte integrante del parco circostante, che fu rivalutato e ingrandito. Del resto, il nome Kalemegdan ha origine turche e significa letteralmente “fortezza della battaglia” (kale: fortezza; meydan: battaglia).
Purtroppo la sfortuna del Kalemegdan non finisce qui: la struttura venne danneggiata durante la Prima guerra mondiale e successivamente occupata dalle truppe tedesche nella Seconda, per poi venire riconquistata dai partigiani jugoslavi.

Cosa vedere a Belgrado: Kalemegdan
Il monumento più importante e famoso di tutto il parco è sicuramente l celebre fortezza di Belgrado. Purtroppo, non è rimasto in piedi un granché dell’antico splendore, moltissime parti sono andate distrutte. Rimangono però più o meno intatte le possenti mura a strapiombo, affacciata proprio sulla confluenza dei due fiumi.

Ci sono alcuni punti panoramici veramente bellissimi, la vista lascia senza parole. Il mio consiglio è di andarci al tramonto, i colori assumono una sfumatura speciale. Io ci sono stata in diversi momenti della giornata: al tramonto, durante la mattina e in serata, poco prima di prendere l’autobus notturno per tornare a Budapest. Sono poi tornata nella capitale una seconda volta, in una stagione completamente diversa, per ammirare il calar del sole con le fredde luci invernali. La magia e l’incanto sono sempre i protagonisti indiscussi, ma secondo me al calar del sole questo posto ha una marcia in più.

Nel parco si trova anche la Statua del Vincitore, costruita in onore della vittoria contro l’Impero Austro-Ungarico nella Prima guerra mondiale. Curiosità simpatica: il Vincitore inizialmente si trovava nella piazza principale di Belgrado, ma la sua nudità integrale – è ritratto proprio come mamma l’ha fatto – scandalizzava troppo gli abitanti della capitale serba. Così, decisero di spostarlo in alto, su per la collina, girato verso i due fiumi. I bollenti spiriti sembrano essersi calmati.

All’interno del parco si trovano anche un mausoleo ottomano – tomba del Gran visir Damad Ali-paša sebbe il suo corpo non sia lì – e una cappella ortodossa fatta costruire da Stefan Lazarevic. La struttura fu rasa al suolo dagli ottomani, ma fortunatamente restaurata dopo la Prima guerra mondiale, nel 1925.
Questo parco, oltre a essere meravigliosamente bello, è anche un centro culturale importante per la città. All’interno, si trova anche l’istituto per la protezione del patrimonio culturale, proprio per salvaguardare questo bellissimo ma fragile monumento. Inoltre, il parco Kalemegdan ospita spesso eventi culturali quali concerti, mostre e rappresentazioni. Nelle caldi estate belgradesi, è il luogo perfetto dove rilassarsi la sera e godersi qualche spettacolo.

Proprio di fronte al punto panoramico della fortezza, tra il fiumi Danubio e Sava sorge un’isola fluviale chiamata Grande Isola della Guerra. Il nome altisonante e anche un po’ nefasto viene proprio dalla sua posizione strategica e la sua importanza durante le varie battaglie combattute proprio a Belgrado.

Ingresso e informazioni
Il parco è gratuito per tutti ed è un vero punto di incontro. Non è insolito vedere famiglie, amici e coppie intenti a passeggiare tra i bastioni della fortezza, scegliando il punto più bello per ammirare il tramonto sulla confluenza dei due fiumi.
All’interno del parco ci sono alcuni piccoli musei e mostre a pagamento, ma si può fare un biglietto cumulativo di circa 4€.
Si può raggiungere il parco Kalemegdan a piedi sia dal centro della città prendendo uno dei gran vialoni che collegano Piazza della Repubblica. Ci si può anche arrivare dalla stazione degli autobus, in circa venti minuti di camminata.
Conoscete delle città “carismatiche” come Belgrado? Aspetto le vostre risposte!
Anche io ho voluto tanto bene a Belgrado… e al Kalemegdan ❤ Hai detto bene: "carismatica" è il termine adatto. E condivido anche sul fatto che va vissuta più che visitata
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Troppo forte Belgrado 🙂 vedo che con le città abbiamo gusti simili!
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I tuoi post mi incollano sempre allo schermo del computer perché racconti di città e luoghi di cui si legge poco, ma che devono essere di una bellezza unica.
Segnata anche Belgrado nella lista dei posti da vedere 😉
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Ti ringrazio cara! Te la consiglio vivamente 🙂
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Belgrado è sulla nostra lista da un bel po’, abbiamo un amico montenegrino che ci si è trasferito e ne dice sempre un gran bene! Purtroppo i voli da Roma sono costosi, ma appena troviamo l’offerta giusta…
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Vero, i voli da Roma per i Balcani costicchiano. Speriamo mettano delle offerte al più presto 🙂
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Mannaggia tutta questa parte dei Balcani mi manca completamente. Spero di rimediare un giorno perchè sono zone che hanno un grande fascino e stanno conoscendo (e giustamente!) una forte rivalutazione turistico culturale! 😉
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