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Cosa vedere a Osaka: itinerario in 6 tappe

Osaka è una di quelle città che o si amano o si odiano. Avevo letto dei pareri incredibilmente contrastanti e anch’io iniziavo ad avere dei dubbi se inserirla o meno nell’itinerario, nonostante avessimo il volo di ritorno proprio da là. Beh, la realtà ha travolto le aspettative: ho adorato Osaka alla follia, mi sono sentita subito a casa.
Ecco cosa vedere a Osaka in 6 tappe, visitabili anche in un giorno.

Osaka è il Giappone che non ti aspetti. Dimenticate scenari asettici, ordine e rigore. Qui tutto viene stravolto: i vagoni della metro sono rumorosi, il traffico è caotico e alcuni vicoli sono persino sporchi, sempre secondo gli standard giapponesi. Dopo quasi due settimane in Sol Levante, l’arrivo in questa alternativa cittadina è stato quasi un shock. Positivo, ma pur sempre uno shock!

Umeda Sky Building

La prima tappa a Osaka non si scorda mai. Abbiamo scelto questo imponente grattacielo come prima tappa, dopo una settimana di templi a Kyoto avevamo bisogno di qualche scenario urbano. Mai scelta fu più azzeccata, vedere la città dall’alto come prima cosa ci ha subito stupiti. La struttura ricorda due torri gemelle unite da un unico ponte in cima.

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Umeda Sky Building visto da sotto

L’osservatorio si trova al 40° piano – non ero mai stata così in alto! – e si raggiunge tramite un ascensore e delle scale mobili super futuristiche. Il cosidetto floating garden, giardino galleggiante, è un enorme punto d’osservazione circolare. La sua forma pecularie e le sue vetrate danno proprio l’idea di trovarsi sospesi tra cielo e terra. Si può salire anche all’esterno, ma evitate di farlo durante le giornate di vento!
Ingresso: 1000 yen, circa 7,50€

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Osaka dall’alto

Shinsekai

Se Umeda Sky Building mi ha incuriosita, questo quartiere mi ha fatta decisamente innamorare. Shinsekai è il vecchio centro della città, famoso essenzialmente per due cose: la sua caratteristica torre e l’ex luna park costruito e abbandonato negli anni ’20. Oggi questa zona è un tripudio di colori, rumori e follie.

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La torre simbolo di Shinsekai

Un enorme fugu di carta – il velenosissimo pesce palla – accoglie i visitatori sspuntando tra i vicoli, mentre la torre ormai piena di ruggine svetta alta e fiera, testimone di un passato glorioso e di un presente decadente ma tremendamente affascinante.

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Fugu gigante

Dotonbori

Come Shinsekai, anche quest’area rappresenta la follia, i colori e la voglia di vivere. Principalmente, Dotonbori è un canale con due strade parallele sul lungofiume, famose soprattutto per la vita nottura e per lo street food – Osaka è la vera e propria capitale del cibo da strada in Giappone.

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Uno dei ristoranti più famosi

Le prime testimonianze di un canale nell’area risalgono addirittura al 1600. Già all’epoca, questa zona pullulava di caffè, locande e teatri kabuki. Nel corso dei secoli, però, la zona venne presto abbandonata e persino bombardata durante la Seconda guerra mondiale. Oggi Dotonbori è il vero cuore pulsante di Osaka, soprattutto dopo il calar del sole. Oltre alle decine di ristoranti e chioschetti per il cibo, una delle principali attrazioni della zona sono le insegne luminose. La più famosa è sicuramente il Glico Man, l’atleta che corre su una pista blu simbolo dell’azienda Glico, produttrice dei deliziosi bastoncini mikado. Pensate, quest’insegna risale addirittura al 1935! Fino a un paio di anni fa, era illuminata a neon, oggi invece si usano i led.

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Glico Man

Porto di Osaka

I porti hanno sempre il loro fascino e quello di Osaka non è certamente da meno. Questa zona, inoltre, ospita dei record da Guinness dei Primati: qui infatti si trovano la ruota panoramica più alta del Giappone, l’acquario più grande al mondo, l’unico parco Universal Studios al di fuori degli Stati Uniti e l’unica Sirenetta al di fuori di Copenhagen. Proprio quest’ultima, pensate, è un regalo della capitale danese come simbolo d’amicizia per la pazza città giapponese.

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L’enorme ruota panoramica di Osaka

Non sono entrata nell’acquario per motivi di tempo, ma dicono sia spaziale. Diciamo che non amo molto i posti dove gli animali sono “chiusi”, quindi probabilmente l’avrei comunque omesso dall’itinerario.

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La sirenetta di Osaka

Amerikamura

Questo quartiere, letteralmente “Villaggio americano”, ricorda un po’ Harajuku a Tokyo. Qui si trovano grandi firme, negozi alternativi, street art e un’enorme varietà di persone, dal punk all’uomo d’affari in giacca e cravatta.

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La piazza principale

L’area iniziò a svilupparsi negli anni ’70, grazie ai numerosi negozi di prodotti americani d’importazione. Per questo, prese l’inconfondibile nome di Amerikamura. Oggi la zona non vende solo prodotti USA, ma la fama è rimasta. I giapponesi, facendo leva su questa caratteristica, hanno deciso di scherzarci su: se aguzzate la vista, tra i palazzoni troverete una riproduzione della Statua della Libertà e un King Kong dall’aria minacciosa. In questa zona ho adorato i lampioni: le luci stradali, infatti, sono colorate e stilizzate, ricordano quasi una persona con i suoi vestiti dalle mille tonalità.

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Uno dei lampioni colorati dell’Amerikamura

Castello di Osaka

Ho volutamente lasciato il Castello per ultimo per un motivo preciso: tra tutte, è l’attrazione a mio parere meno interessante. Dopo aver visitato Himeji, il castello di Osaka mi è sembrato troppo “artificiale”. L’attuale edificio, infatti, non è altro che una ricostruzione degli anni ’90, purtroppo l’originale fu gravemente bombardato durante la Seconda guerra mondiale. Il parco circostante, però, è un’oasi felice dove rifugiarsi per fuggire al caos della città più pazza del Giappone.

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Il castello di Osaka

Avete mai vistato una città così fuori dall’ordinario? Quale?

 

 

 

28 pensieri su “Cosa vedere a Osaka: itinerario in 6 tappe

  1. Valeria ha detto:

    Osaka mi ha lasciata un po’ delusa. A parte il Castello e Dotonbori, l’ho trovata una metropoli senza attrattive di sorta. Però forse è anche perché le ho dedicato poco tempo, l’ho utilizzata come tappa per andare sul monte Koya. C’è da dire però che il cibo è davvero ottimo e ho mangiato benissimo!
    L’acquario è davvero molto bello, ma concordo con te sul fatto di vedere gli animali rinchiusi..è la seconda volta nella mia vita che metto piede in un acquario, e per quanto belli possono essere ho deciso di non andarci più..

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  2. Silvia - The Food Traveler ha detto:

    Il Giappone in generale deve essere un paese pazzesco, così lontano da qualunque cosa uno possa immaginarsi e soprattutto alla quale possa essere abituato. Vedendo le immagini di Osaka non posso fare a meno di pensare a un cartone animato!
    La sirenetta stona un po’ in quel contesto, però è stato un gesto carino da parte dei danesi 😉
    Buon weekend ❤️

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  3. Alessia ha detto:

    Hai girato molto bene Osaka.. Io mi sono fermata al quartiere Dotonbori per mancanza di tempo, mentre il castello quando andai era in restauro… Sono d’accordo con te, Osaka è un po’ “l’anti Giappone”… A me è piaciuta moltissimo!

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  4. Martina Bressanm ha detto:

    Quando sono stata in Giappone purtroppo ho avuto solo una giornata per scoprire Osaka e la cosa mi ha lasciato l’amaro in bocca. Sembra davvero una città sutpende. Osaka e una città che vorrei presto rivedere nella tuotale bellezza.

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    • Giulia ha detto:

      Grazie mille! Noi abbiamo dormito in una sorta di ostello ma con camere doppie (quindi io e il mio compagno), era un posto stranissimo con tanto di onsen interna ahah non te lo consiglierei però 😀 la zona invece era quella dello Shinsenkai, collegata bene con Dotonbori 🙂 però sicuramente se trovi un hotel là è meglio!

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