Cosa vedere vicino Budapest: Zsámbék

A volte Instagram può essere una grande fonte d’ispirazione per i propri viaggi. Ci sono un paio di hashtag che seguo spesso legati all’Ungheria (a proposito, avete mai dato un’occhiata al mio hashtag #ungheriacongliocchiali?), più che altro per scoprire nuovi luoghi da visitare. Qualche settimana fa, proprio cazzeggiando consultando Instagram, mi sono imbattuta nella bellissima e imponente chiesa in rovine di Zsámbék.

Zsámbék è un paesino di 5000 anime, a circa 30 km da Budapest. Nonostante le sue modeste dimensioni e la sua fama non proprio internazionale, questo piccolo centro ha una storia praticamente millenaria. Nell’area, sono stati ritrovati diversi reperti risalenti al Paleolitico. Inoltre, la regione fu occupata da diverse popolazioni, quali Celti, Romani e Avari, una popolazione nomade imparentata alla lontana con gli Unni.

L’importanza storico-archeologica, però, non è certamente una delle caratteristiche più celebri del villaggio. Zsámbék, infatti, è famoso soprattutto per una particolare monumento, uno stupendo monastero premostratense del XIII secolo.

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Un po’ di storia
L’imponente monastero venne fondato nel 1220 e adibito da subito a chiesa privata per la famiglia Aynards, discendenti del cavaliere francese Ainordi (Aynard) de Champagne. Qualche anno dopo, il monastero sopravvisse, seppur con qualche acciacco e ferita, la sanguinosa invasione dei Mongoli.
Ovviamente, le disavventure della bella e sfortunata chiesa non finiscono qui: nel 1398, la famiglia degli Aynards si vede confiscato il prezioso edificio, probabilmente per uno screzio con il re. Il monastero di Zsámbék passò prima nelle mani della dinastia nobile Maróthi e poi successivamente, quando questa rimase senza eredi, ai monaci di San Paolo Primo Eremita, un ordine fondato in Ungheria nel XIII secolo.

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L’imponente chiesa in rovine

 

Chiaramente, le sventure non terminarono qui. Il monastero fu poi gravemente danneggiato dai turchi durante l’invasione ottomana, servendo come vera e propria fortezza per la sua posizione strategica. Nel XVII secolo, dopo la sconfitta dei turchi a Mohács, la chiesa fu “adottata” dalla sua terza famiglia, i nobili ungheresi Zichy. Purtroppo, però, la pace ebbe vita breve: nel 1736 un violento terremoto rase al suolo gran parte della chiesa. Anche il villaggio fu distrutto, tant’è che gli abitanti di Zsámbék usarono le pietre dell’edificio sacro per ricostruire le proprie abitazioni. Come dargli torto?

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Facciata principale

 

Da quel momento in poi, la chiesa rimase sempre in rovine, come una sorta di fantasma buono che veglia sulle sorti del piccolo villaggio di Zsámbék.

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La navata principale allestita per un matrimonio

 


Visitare la chiesa in rovine di Zsámbék:
la chiesa è aperta e visitabile tutti i giorni – così almeno ci hanno riferito. Il biglietto intero costa 800 fiorini, poco meno di 3€. All’interno del parco, c’è anche un museo con alcuni reperti ritrovati nell’area. Purtroppo le indicazioni sono quasi tutte in ungherese, nonostante il personale sia disponibile a una traduzione (servizio non provato, quindi non posso garantirvi nulla!)

Come arrivare a Zsámbék: raggiungere il paesino è facile, si può fare tranquillamente in mezza giornata. Ci sono degli autobus di linea che partono circa ogni 30 minuti da Piazza Széna (fermata del tram 4/6: Széna Tér). Una corsa costa circa 1,50€.

Consiglio da quasi locale: vicino al monastero, c’è un bar che si chiama Dióhéj Kávézó. Non sono assolutamente affiliata con loro, ve lo consiglio perché lì ho bevuto una delle limonate più buone della mia vita, per un prezzo veramente irrisorio. In più, hanno una vasta selezione di vini provenienti da una piccola regione vinicola nelle vicinanze di Zsámbék.

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Il paesaggio dalla chiesa

Avete mai visitato una chiesa in rovine? Quale? Aspetto le vostre risposte!

 

14 pensieri su “Cosa vedere vicino Budapest: Zsámbék

  1. L'OrsaNelCarro Travel Blog ha detto:

    E’ meravigliosa Giulia! Sembra proprio una di quelle rovine scozzesi piene di fascino e magia! Comunque è vero, anche nel mio caso Instagram sta facendo solo danni mettendomi in testa destinazioni una più bella dell’altra! *_* A volte mi impongo di oscurare lo schermo del cello! 😛

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  2. Beatrice ha detto:

    Avevo visto le foto su fb e instagram, questo posto mi piace un sacco!! Chiese ed abbazie in rovina dove si respira aria di storia e di antico mi attirano sempre! Grazie per avermela fatta scoprire!

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  3. Celeste - *BeRightBack ha detto:

    Il mio rapporto con Instagram è di amore ed odio… continuo a salvare foto convinta che prima o poi visiterò tutti quei posti, come se la mia lista non fosse già infinitamente lunga. Di chiese in rovina ne ho viste solo in Scozia credo, anche se prima o poi dovrò decidermi a visitare San Galgano!

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  4. Bruno Benei c/o Judit Kalman ha detto:

    Non sono un utilizzatore di Istagram, data l’età sono più abituato alle guide rosse del TCI . Erano anni che volevo visitarla , ma un po’ per pigrizia ed un po’ perché distratti da altri itinerari non ci ero mai venuto.
    Pur essendo in rovina è quasi più bella delle chiese di Pecs e di Ják. Il connubio di romanico e gotico è molto intrigante. Le bifore e trifore dei campanili mi ricordano tanto le pievi romaniche toscane.
    Per quanto riguarda le chiese in rovina , sicuramente la più bella è quella di San Galgano a pochi chilometri da Siena.

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