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5 posti insoliti da vedere nei dintorni di Treviso

5 posti fuori dalle rotte turistiche da visitare nei dintorni di Treviso, tra cimiteri e mulini ad acqua.

La zona della Marca Trevigiana, il nome antico della provincia di Treviso, è ricco di attrazioni sorprendenti e inaspettate, spesso un po’ nascoste e non segnalate. Vale la pena soffermarsi a cercarle, per scoprire la storia del territorio e conoscere da vicino la vita al di là della grandi città. Un itinerario alla scoperta di macine, tombe brutaliste, grotte e cascate.

Molinetto della Croda

Nella valle del fiume Lierza, tra un vigneto e una stradina tortuosa, si trova il Molinetto della Croda, una delle località più incantevoli vicino Treviso. Il mulino ad acqua fu costruito intorno al 1630. Negli anni successivi, venne ampliato con la casa del mugnaio, un granaio e una stalla.

Prende il nome dalla roccia dove sorge il mulino, chiamata in dialetto proprio “croda”. Grazie a questo masso levigato dall’acqua, il corso del fiume fa un salto di circa 12 metri muovendo la ruota e cadendo scrosciando nel laghetto che decora il paesaggio, rendendo il molinetto un luogo quasi fatato. Un po’ come il Mulino Bianco.

Il Molinetto venne ufficialmente dismesso nel 1953, dopo più di tre secoli di attività a tempo pieno. Per molti decenni rimase abbandonato e in stato di degrado. Solo alla fine del ‘900, il mulino è stato acquistato dall’adiacente comune di Refrontolo, ristrutturato e aperto al pubblico. Oggi si può passeggiare gratuitamente nella parte esterna, mentre l’interno è visitabile a pagamento.

molinetto della croda treviso

Osteria senz’oste

Rimaniamo nella zona del Prosecco e spostiamoci a Santo Stefano di Valdobbiadene, dove si trova l’Osteria senz’Oste. Il nome è già esplicativo, questo luogo non è altro che un osteria dove, però, ci si serve da soli.

Questo vecchissimo casolare si trova nascosto tra le vigne, in una strada senza nome. Al suo interno si possono degustare delle prelibatezze locali come salumi, formaggi, grissini e dolcetti. Proprio come a casa, si apre il frigo, si prende un tagliere di legno e ci si serve. I bicchieri sono in un distributore automatico, il prosecco in un casetta poco più in là, tra un grappolo d’uva e l’altro. Una volta consumato il pasto, si inseriscono i prodotti in una cassa automatica e si paga battendo da soli il proprio scontrino.

Il proprietario dell’osteria, però, esiste eccome. Cesare De Stefani va ogni giorno al casolare, per riempire il frigo e soddisfare la sete degli ospiti. L’idea è iniziata per scherzo, tra amici. Mettendo una bottiglia e scrivendo “10€, servitevi pure”. Poi, grazie al passaparola, l’idea è uscita dalla Marca Trevigiana, attirando turisti e curiosi da tutto il mondo. Pagano tutti? Il proprietario dice di sì, chi viene qui crede nella fiducia reciproca e nella convivialità. Non potrebbe essere altrimenti.

casolare osteria senza oste

Tomba Brion

Un luogo davvero insolito, perfetto per gli appassionati di cimiteri e per chi ama l’architettura brutalista.

Situata nel minuscolo cimitero di San Vito, Tomba Brion è un complesso funebre monumentale privato ma aperto al pubblico. Progettato dall’architetto Carlo Scarpa nel 1969, l’insolita cappella funeraria venne commissionata da Onorina Brion Tomasin per suo marito Giuseppe Brion, imprenditore molto conosciuto nella zona e morto improvvisamente all’età di 59 anni. Scarpa lavorò al progetto per ben dieci anni e alla fine volle essere sepolto anche lui là, in un angolo più appartato rispetto alle bare monumentali dei due coniugi, inclinate l’uno verso l’altro in un tentativo di eterno abbraccio.

Il grigio e la durezza del cemento vengono spezzati da alcune vasche d’acqua e dalla vegetazione, che tendono ad ammorbidire lo stile brutalista.

tomba brion

La parte più famosa della Tomba Brion sono due cerchi intrecciati, al momento in ristrutturazione, quasi a simboleggiare le vite dei Brion che si sono incrociate per la maggior parte dei loro anni sulla Terra e per la loro nuova esistenza, nell’aldilà. Per chi ci crede, ovviamente.

Grotte del Caglieron

Le Grotte del Caglieron sono quel luogo che non ti aspetti. Te le immagineresti lontane, forse nella giungla o in un paese tropicale, ma non certamente nel bel mezzo della Marca Trevigiana, nel comune di Fregona.

Sin dall’epoca del Miocene, il torrente Caglieron ha scavato queste rocce calcaree creando delle vere e proprie cavità. L’erosione ha creato così dei cunicoli, delle cascate con delle marmitte dove l’acqua si riversa e dei passaggi stretti e serpentini.

Ma le Grotte del Caglieron non sono interamente naturali. Parte del paesaggio che vediamo oggi è stato modificato dall’intervento dell’uomo. In questa zona, infatti, fino al XVI secolo si estrava l’arenaria, una pietra utilizzata per la costruzione di stipiti e architravi. A testimoniare l’attività nell’area c’è anche un vecchio mulino, forse risalente al 1500, che sfruttava il corso del fiumiciattolo.

Per visitare le Grotte del Caglieron c’è un percorso pedonale fatto di pontili di legno e sentieri adatti a tutti. Ci si impiega circa un’ora. L’ingresso viene 3,50€. Il parcheggio è un po’ un tasto dolente perché viene ben 2,50€ l’ora. Ma non farti scoraggiare dal prezzo: valgono ogni centesimo speso.

grotte del caglieron percorso

Se passi di qui, consiglio anche un salto a Vittorio Veneto, in particolare nel suo storico quartiere di Serravalle. Non è forse un luogo insolito o meno famoso da visitare, ma certamente non meno affascinante e ricco di storia.

Cimitero dei Burci

Il Cimitero dei Burci si trova poco fuori Treviso, all’interno dell’area naturale protetta del fiume Sile. Chi è esperto o appassionato di nautica, avrà già probabilmente capito cosa rende questo cimitero così famoso. I burci, infatti, sono delle imbarcazioni con fondo piatto, usate principalmente in Veneto e nella bassa Val Padana come mezzo di trasporto.

L’area venne utilizzata prima come cava e poi, durante le due guerre mondiali, come squero per la manutenzione delle barche. Abbandonata per decenni, anche perché situata tra un’insenatura protetta, grazie a degli scavi recenti effettuati tra il 2014 e il 2015 è venuto fuori che tra gli anni ’70 e gli anni ’80 qui vennero abbandonate ben 13 barche, tra cui i famosi burci che danno il nome al luogo. Intrappolate dalla vegetazione, oggi le imbarcazioni, a metà tra il distrutto e il fatiscente, creano un’atmosfera surreale e misteriosa, degna delle bayou in Lousiana.

Il Cimitero dei Burci è un’attrazione piuttosto nuova, quindi ancora poco conosciuta e segnalata. Ci si può arrivare tramite un percorso pedonale sulle sponde del fiume Sile, in bicicletta o in kayak.

7 pensieri su “5 posti insoliti da vedere nei dintorni di Treviso

  1. antomaio65 ha detto:

    Ma bellissimo questo articolo! Dei luoghi davvero insoliti e curiosi. Ovviamente ho adorato l’osteria senz’oste, ma anche il cimitero dei burci mi sembra un luogo incantevole. Devo dire sinceramente che la tomba dei coniugi Brion non è esattamente nelle mie corde….

    "Mi piace"

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