Agosto mi rende sempre un po’ nostalgica. Sarà che proprio nel bel mezzo del mese cade il mio compleanno, mai festeggiato a dovere con gli amichetti di scuola, tutti in vacanza all’epoca, o perché mi ricorda le vacanze in famiglia della mia infanzia. In sostanza, basta poco in questo periodo per farmi scendere la lacrimuccia. Proprio in una di queste vacanze della mia spensierata gioventù, ho visitato un luogo, anzi due, che mi hanno particolarmente incantata e in un certo senso anche impressionata. Nonostante siano passati diversi anni ricordo ancora le sensazioni provate durante la mia visita a Diamante e la sua frazione Cirella, in Calabria.
Qual è la loro particolarità? Tra le tante, i murales!
Diamante è un ridente paesino di circa 5000 anime in provincia di Cosenza. Cirella, la sua frazione, ha una storia piuttosto travagliata, non a caso viene soprannominata “la tre volte distrutta”. Si narra, infatti, che venne rasa al suolo una prima volta durante le guerre puniche per mano del generale cartaginese Annone per punire la fedeltà di Cerillae verso Roma. Dopo esser diventata una colonia fiorente della Magna Grecia, Cirella venne di nuovo distrutta dalle scorribande dei saraceni. La sua posizione sulla costa e sul mare aperto la rendeva un obiettivo facile e ambito dai pirati, quindi si decise di spostare il borgo sul promontorio del monte, dove è tuttora possibile visitare i ruderi della vecchia città. Cirella venne razziata successivamente anche dai pirati turchi fino alla sua completa distruzione nel 1806, bombardata a colpi di cannone dalla flotta napoleonica. Questo è ciò che rimane della gloriosa Cerillae:

Photocredits: enrix64 – Flickr
Diamante, dal suo canto, è un comune piuttosto “giovane” rispetto alla sua frazione, infatti le prime notizie le abbiamo intorno al 1500.
Ma veniamo alla parte interessante: davvero un paesino della Calabria di circa 5000 abitanti è un maestro di street art con murales da fare invidia alle più grandi città europee e statunitensi? La risposta è sì.
L’idea di colorare la cittadina per renderla una vera e propria opera d’arte è stata di Nanni Razzetti, pittore milanese “adottato” da Diamante. Nei primi anni ’80, grazie a un piano di rivalutazione del centro storico, il pittore chiamò decine e decine di colleghi da tutto il mondo che accettarono di dipingere le loro storie e le loro emozione sui muri delle abitazioni “diamantesi”. L’effetto è veramente magico, è bellissimo perdersi tra le viuzze di questo paese dalle case bianche e basse e imbattersi in vere e propri capolavori. Gli artisti hanno raccontato il proprio dolore, le proprie speranze, la propria solitudine e anche quella della Calabria stessa, regione che purtroppo a volte viene ricordata per gli episodi drammatici e per la criminalità e non per i suoi paesaggi magnifici, il suo mare cristallino e la sua ricchezza di storia e cultura.
Volevo lasciarvi una galleria fotografica di murales. Purtroppo sono lontana da casa e non posso scannerizzare quelle fatte da me (e da mia nonna). Ricordo di avere a casa un libriccino con tutte le foto dei murales, il relativo autore e una descrizione del dipinto. Spulciando su internet ho trovato il sito diamantesi.it, dove potete consultare le scansioni digitali di quelle pagine, da me tanto sfogliate e amate. Qui trovate la galleria fotografica completa.
Sperando di non violare nessun copyright, vorrei concludere con alcune foto, sempre prese dal sito sopracitato, dei murales che più mi hanno impressionata e colpita anni fa con le loro relative descrizioni. Spero vi piacciano.
Questo è molto impressionante, soprattutto perché si trova in alto, all’ultimo piano di una palazzina:

Photocredits: diamantesi.it
Anche questo bello quanto spaventoso:

Photocredits: diamantesi.it
Questo rappresenta una delle distruzione di Cirella che menzionavo sopra. Fa molto ratto delle sabine:

Photocredits: diamantesi.it
Questo è il mio preferito, sempre stato. Purtroppo l’angolazione non è delle migliori, ma vi assicuro che dal vivo è veramente bellissimo. Ora che sono più grandina e ho riletto la descrizione mi piace ancora di più:

Photocredits: diamantesi.it
Belli vero?
Avete mai visitato questi due luoghi? Sono curiosa di sentire cosa ne pensate!
Non conoscevo la storia di Cirella, mentre invece di Diamante me ne ha parlato mia cugina, che è stata in vacanza da quelle parti. Non sapevo nemmeno dell’esistenza di questi murales, bellissimi e tristissimi al tempo stesso.
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Sì vero, molti murales trattano anche il tema dell’emigrazione e delle donne che aspettano il loro uomo lontano a cercare fortuna. Trasudano malinconia ma sono molto belli.
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Sono passata per Diamante in treno andando verso Palmi, Reggio Calabria. Non immaginavo fosse così ricca di street Art. Molto bella la gallery dei muralesz dal vivo devono essere impressionanti anche per le dimensioni. Ciao Giulia, grazie per avermi fatto scoprire una cosa nuova.
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Confermo, dal vivo sono veramente impressionanti. Spero di tornarci presto, la Calabria non smette mai di stupirmi!
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Sono stata a Diamante proprio i primi giorni di settembre e, inutile dirlo, mi hanno molto affascinato i suoi murales. Non sapevo per quale motivo però vi fossero e l’ho scoperto leggendo il tuo post Grazie!
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Grazie a te per il commento! Diamante è veramente bellissima, spero di tornarci presto.
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Non sono mai stata in Calabria, ma ho sentito parlare molto bene di Diamante. I murales da vicino devono essere bellissimi. Mi hai incuiriosito molto! Spero di visitare presto questa fantastica regione 🙂
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Grazie, spero anch’io di tornarci al più presto!
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Grazie d’aver scritto questo articolo!
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Diamante ne ho sentito sempre parlare: per un sacco di tempo sono andata in vacanza in Calabria ma purtroppo non ci sono mai andata!
La Street Art può far tanto: abbellire luoghi degradati, raccontare storie, rendere più felici le persone (almeno, a me da sempre questa sensazione). Impressionante anche la prima foto che hai messo: le rovine del castello e il mare come sfondo! Bellissima!
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Esatto, la street art è davvero un’ottimo modo per rivalutare e ridare valore ad alcune zone!
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