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Cosa vedere a San Pedro de Atacama: i miei consigli

San Pedro de Atacama è uno di quei posti difficili da descrivere a parole, qualsiasi aspettativa uno si faccia verrà automaticamente ribaltata, sia in negativo sia in positivo. Oltre a essere un luogo variegato e pieno di risorse, è anche estremamente turistico e spesso le fregature possono essere dietro l’angolo. Per questo ho deciso di aggiungere “i miei consigli” al titolo, sperando che la mia esperienza possa essere utile per un futuro viaggio nel (meraviglioso) deserto d’Atacama.

Sui social ho già sbandierato il mio grande amore e stupore per il deserto di Atacama, il più alto e arido del mondo. Sin dal primo momento a San Pedro de Atacama, ho subito sentito la scintilla scoccare: io e questo luogo così remoto e così lontano abbiamo legato sin da subito.

San Pedro de Atacama

Il piccolo pueblo di San Pedro de Atacama è il principale punto di accesso al deserto di Atacama. Non a caso, infatti, pullula di ostelli, hotel, ristoranti e agenzie specializzate in escursioni nei dintorni. All’inizio si rimane piuttosto spiazzati, sembra una sorta di oasi felice completamente fuori dal mondo. Il caldo è asfissiante e i raggi del sole bruciano invece di riscaldare. Inizialmente, poi, si può far fatica a respirare sia per l’altitudine sia l’enorme quantità di polvere nell’aria – nessuna strada del paese è asfaltata. Camminando per le strade di San Pedro, ci si sente quasi in una comune hippy: alcuni ragazzi suonano musica per strada, altri si esibiscono in numeri da circo, tutti sono contenti e rilassati, la vita ha un ritmo più lento e rilassato, tipico dello stile di vita latino.

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La chiesa di San Pedro de Atacama

Valle de la Luna 

La mia prima escursione è stata la Valle de la Luna, volevo vedere questo posto da mesi e aveva l’assoluta priorità. Ripensandoci a freddo, è sicuramente il posto più bello visto ad Atacama e uno dei più stupefacenti di tutta la mia vita. Il tour che ho fatto comprendeva diverse tappe: una meravigliosa vista al Mirador del Kari, un avventuroso percorso nelle caverne di sale (da non fare se si soffre di claustrofobia), un piccolo trekking su una delle dune della Valle de la Muerte e infine il tanto atteso tramonto ammirato dalla Duna Mayor de la Valle de la Luna.

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La Valle de la Muerte

Non si sa bene perché si chiami Valle de la Luna, mentre invece è piuttosto chiaro perché l’altra formazione rocciosa abbia preso il nome di Valle de la Muerte. A cavallo tra gli anni ’50 e ’60, il prete gesuita belga Gustavo Le Paige, si recò proprio in questo luogo per studiarlo. Incantato davanti alla bellezza e ai colori incredibili della rocce, decise di ribattezzarla “Valle de Marte”, in onore del pianeta rosso. Diciamo che il suo spagnolo non era proprio limpido e fluente, per questo gli Atacameños capirono “Valle de la Muerte”, ribattezzando così questo luogo.

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I colori della Valle de la Luna

Il tramonto dalla Duna Mayor è stata un’emozione gigantesca, penso di non aver mai visto un sole così grande e dei colori così caldi e variegati allo stesso tempo. In quel momento ho deciso di spegnere la macchinetta fotografica e godermi il tramonto in silenzio, con due lacrimoni giganteschi a rigarmi le guance. Non avrò foto di quel momento preciso, ma decisamente non me ne pento.

Ho visitato questa meraviglia con l’agenzia Grado 10. La guida, Fernanda, è stata semplicemente fantastica, ci ha contagiato in un secondo con il suo entusiasmo. Il tour costa leggermente di più rispetto alle altre agenzie, ma prevede più tappe. Non tutte, infatti, includono il Mirador e le caverne di sale.

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Sono sempre molto fashion mentre viaggio

Lagunas Altiplanicas

Questa è sicuramente un’escursione impegnativa. Ci si sveglia presto (in estate la partenza è alle 7 del mattino) e si sale oltre i 4000 metri d’altitudine, in confronto la Valle de la Luna sembra una passeggiata tra amici. Non a caso, le agenzie consigliano di dormire almeno due notti a San Pedro de Atacama prima di lanciarsi all’avventura.

Le prime tappe del tour sono la Laguna Miscanti e la più piccolina Miñiques. Una volta, entrambe facevano parte dello stesso specchio d’acqua. Un giorno, però, il vulcano Miñiques decise di ribellarsi ed eruttare una potente colata di lava che si solidificò e divise per sempre le due lagune.

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Laguna Miscanti

Le due lagune sono a circa 4200 metri sul livello del mare. Vestitevi a cipolla e copritevi bene, perché a questa altezza a volte le temperatura raggiunge persino i -10 gradi, soprattutto in inverno (la nostra estate).

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Laguna Miniques

L’escursione prosegue con una visita alla poetica Laguna Chaxa, abitata dai coloratissimi fenicotteri. Mi è piaciuta molto l’armonia di questo luogo, umani e fenicotteri si rispettavano a vicenda, ammirandosi incuriositi senza oltrepassare i propri limiti.
Qui, inoltre, ho scoperto tantissime cose su questi elegantissimi animali: sapevate, per esempio, che i fenicotteri sono monogami? Ebbene sì, hanno un solo partner per tutta la vita. Cosa succede in caso di morte premature? Beh, se la femmina viene a mancare prima, il maschio si lascia morire di fame e stenti. Se muore prima il maschio, invece, la femmina cerca un nuovo partner e ricomincia il ciclo della vita.

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Fenicottero solitario, laguna Chaxa

Ho visitato Las Lagunas Altiplanica con l’agenzia Mitampi, anche loro raccomandati senza ombra di dubbio. Inizialmente, ho prenotato con un’altra agenzia, ma alla fine mi sono passati a prendere loro a sorpresa, probabilmente hanno unito due gruppi.

Importante: normalmente questa escursione include la colazione, da consumare nel paesino di Socoaire. Non prenotate con agenzie che non offrono questa opzione.

Geyser del Tatio

Il Geyser del Tatio è un luogo estremamente futurista, persino un po’ steampunk. Avete presente i film di Miyazaki? Ecco, sono sicura che il mio adorato regista giapponese apprezzerebbe questo luogo. El Tatio è un insieme di geyser situati a ben 4300 metri d’altitudine, vicinissimo al confine con la Bolivia.

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I geyser all’alba

Il posto è estremamente suggestivo, ma l’escursione è certamente una delle più impegnative. Normalmente, il pickup avviene tra le 4,30 e le 5 del mattino, quando fuori è ancora buio e fa decisamente freschino. Durante il tragitto – circa 1h30 minuti da San Pedro – si toccano quasi i 5000 metri di altitudine. Una volta arrivati a destinazione, verrete accolti da un freddo pungente e da un’aria gelida, persino in estate. Il percorso è semplice ma data l’altitudine sembrerà quasi di scalare una montagna. Faticoso ma decisamente remunerante.

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Futuristico, no?

Importante: normalmente questa escursione include la colazione, da consumare appena terminata la visita al Geyser. Non prenotate con agenzie che non offrono questa opzione.

Tour Astronomico

Ora metterò il dito nella (mia) piaga. Purtroppo non sono riuscita a fare il tour astronomico, per quanto lo desiderassi. Le prime tre notti c’erano troppe nuvole in cielo, persino i potenti telescopi non sarebbero passati oltre la coltre di nubi. L’ultima sera, invece, c’era la luna piena: impossibile vedere le stelle. Beh, che dire, ho un motivo in più per tornare a San Pedro de Atacama!

Ho prenotato con Astrotour, sono stati davvero gentili ed efficaci nelle comunicazioni (tutte tramite WhatsApp, app usatissima tra le agenzie), nonostante poi alla fine non si sia fatto più nulla. Ovviamente ho ricevuto il rimborso dell’importo pagato.

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Chiesa nel paesino di Machuca

Consigli per sopravvivere a San Pedro de Atacama: Il clima di San Pedro è estremamente secco, l’umidità è praticamente assente. Preparatevi ad avere polvere ovunque, capelli sempre sporchi, pelle disidratata e qualche giramento di testa. Usate sempre la protezione solare, meglio se con fattore protettivo equivalente o superiore a 50. Qui i raggi UV sono particolarmente forti, il cancro alla pelle è una delle prime cause di morte da queste parti. Ultimo, ma non meno importante, non beve acqua del rubinetto se non volete rovinarvi l’intero soggiorno!

Consigli per sopravvivere all’altidutine: come vi spiegavo su Facebook, stranamente non ho avuto problemi legati all’altitudine, pur non essendo proprio una frequentatrice abituale della montagna. Ho seguito alcuni consigli base trovati su internet e altri suggeriti dalla guide locali. I suggerimenti sono i seguenti:

  • Respirare lentamente
  • Passare un paio di notti a San Pedro prima di salire sopra i 4000 metri
  • Bere molta acqua anche se non si ha particolarmente sete
  • Non correre o saltare
  • Mangiare leggero
  • Evitare la carne rossa e gli alcolici la sera prima delle escursioni più impegnative (Lagunas Altiplanicas e Geyser del Tatio, per esempio),
  • Evitare di fare sforzi non necessari,
  • Foglie di coca, io non le ho utilizzate perché non ho avuto sintomi dovuti al mal d’altitudine, però ho comprato delle caramelle alle foglie di coca per circa 2€ al mercato, più per assaggiarle che altro. Se mi abbiano effettivamente aiutato, questo non saprei dirvelo!

Se non siete sicuri consultate sempre il vostro medico di fiducia prima di partire, lui ne sa sicuramente meglio di tutti.

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Sorridere a 4300 metri s.l.m.: fatto!

Vi siete mai commossi davanti a un luogo? Quale? Aspetto le vostre risposte!

Disclaimer: questo post contiene diversi link ai siti web delle agenzie di San Pedro de Atacama, pur non avendo percepito alcun compenso da parte loro. Ho viaggiato in autonomia, provato tutto in prima persona e riportato le mie opinioni personali.

49 pensieri su “Cosa vedere a San Pedro de Atacama: i miei consigli

  1. Sandra ha detto:

    che esperienza incredibile!! E’ vero che serve sapere lo spagnolo perchè l’inglese non lo conosce nessuno? Se voglio accompagnare qualche gruppo è il caso che mi metta a studiare!

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  2. unaveronicavagante ha detto:

    Nei viaggi che voglio assolutamente fare nella mia vita c’è il famoso cono sur – Argentina e Cile.
    Non avresti potuto fare viaggio e post migliore! Sono sempre più convinta di andare…
    Ah, e bellissime foto!
    Hai fatto un viaggio in solitaria, quindi? Com’è stato da quel punto di vista?

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    • Giulia ha detto:

      Sì, totalmente sola. Guarda, io mi sono trovata più che bene, non mi sono mai sentita “in pericolo” o poco sicura. Certo, le precauzioni vanno prese come tutti i posti, però secondo me il Cile è un paese abbastanza tranquillo sotto questo punto di vista. Da donna sola preparati a un milione di “bella”, “piccola”, “ciao bella!”, ma basta ignorare e nessuno ti disturberà 😀

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  3. Silvia - The Food Traveler ha detto:

    Che spettacolo tutti questi posti! Ma in particolare non riesco a togliere gli occhi dalla Laguna Miscanti. In effetti nell’affrontare un viaggio del genere avrei proprio paura di soffrire per l’altitudine, figurati che l’estate scorsa sono andata a fare una passeggiata in montagna dopo aver donato il sangue e mi sembrava di essere lungo il circuito dell’Annapurna…
    Non sapevo questa cosa dei fenicotteri, ed è curioso che il maschio si lasci morire – va abbastanza controcorrente rispetto alle tendenze di altri animali e non solo 😉

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  4. Daniela - The DAZ box ha detto:

    Che meraviglia Giulia! Questo tuo viaggio mi sta facendo conoscere posti meravigliosi. La laguna è qualcosa di spettacolare, la valle della luna lascia senza parole. Spero di raggiungere queste terre meravigliose un domani, quando mio figlio sarà un po’ più grande!

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  5. Raf ha detto:

    Ho seguito il tuo viaggi sui social e ne sono rimasta affascinata. Sembra che questo Cile voglia farmi rivedere le mie aspettative! Questo articolo, poi, come al solito, è ricchissimo di informazioni e scritto benissimo. Complimenti!

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  6. valekappa90 ha detto:

    Ho seguito le tue peripezie cilene su Instagram, e ti ho invidiata come non mai! 🙂 e ora che ho letto anche i tuoi articoli, ti invidio ancora di più!! Che meraviglia…mi sono innamorata della Laguna.. oltre a segnarmi i tuoi itinerari, vedrò di ricordarmi anche i tuoi consigli su come sopravvivere a quelle altitudini. Io sono abituata ad andare in montagna, ma al massimo arrivo poco al di sopra dei 3000 metri.. e a parte un po’ di fiato corto non ho mai avuto altri problemi, ma non c’è da scherzarci!

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    • Giulia ha detto:

      No infatti, il mal di altitudine è una cosa seria, per questo ho scritto di consultare un medico in caso non ci si senta sicuri. Per me questi consigli hanno funzionato, ma ogni fisico reagisce in maniera diversa, non si può prevedere 🙂

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  7. agirlstravel ha detto:

    Non avevo nemmeno idea che questo posto esistesse prima di leggere questo post, è meraviglioso! A me è successo di commuovermi viaggiando due volte: dentro l’Amber Fort in India e nella Città Proibita 🙂

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  8. stampingtheworld ha detto:

    Wow, che spettacolo incredibile! La Valle de la Luna e i Geyser del Tatio sono davvero strabilianti. Capisco bene come puoi esserti commossa. Davanti a certi monumenti della natura c’è poco da essere critici, parole non servono, né pensieri.
    Quanto vorrei visitare anch’io queste zone, spero di non aver bisogno delle foglie di coca, ma forse si, nemmeno io sono una frequentatrice abituale di altitudini così elevate 🙂

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  9. L'OrsaNelCarro Travel Blog ha detto:

    Anche una come me (che ama le mete nordiche) non può non capitolare su queste foto e soprattutto sul tuo racconto. Il deserto è una cosa che affascina ed evoca tantissime emozioni. Mi dispiace per l’astro tour sarebbe stato una figata 😦
    Anche io non ho avuto problemi con l’altitudine ma il massimo che ho toccato è 3000. Con mille in più non saprei…diciamo che sarebbe una scusa perfetta per provare le foglie di coca 😛
    Buon fine settimana e complimenti per il reportage Giulia! 😉

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  10. VagabondaInside ha detto:

    Non so perché tra i viaggi che voglio fare non ho mai incluso L’America del Sud!
    Dopo questa tua descrizione e i posti bellissimi devo ringraziarti: ho voglia di informarmi di più!

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  11. Paola ha detto:

    Ho letto il tuo post a bocca aperta pensando solo “wow” ad ogni paragrafo!!! Le saline di Atacama sono uno dei miei sogni nel cassetto da quando le ho scoperte attraverso i libri di Sepúlveda. Visto che per i prossimi mesi di viaggi avventura proprio non se ne parla posso però riprendere a studiare lo spagnolo per portarmi avanti 😉

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  12. Celeste - *BeRightBack ha detto:

    Arrivo tardi, ma arrivo. E se tu potessi vedermi, noteresti subito gli occhi a forma di cuore.
    Ho i brividi solo a guardare le foto, posso solo immaginarmi come sono quelle valli dal vivo. Sembrano quasi irreali per essere vere, specialmente la valle della muerte. E quel fenicottero nello specchio d’acqua? Che viaggio pazzesco Giulia!

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  13. camilla corradini ha detto:

    Ero rimasta affascinate dalle tue foto viste su Instagram e dopo averlo letto il tuo racconto credo sia proprio uno di quei posti da vedere. Il Cile era già nella nostra lista dei desideri, ora ho un motivo in più per andare. 🙂

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  14. laura ha detto:

    sto raccogliendo un pò di informazioni sul Cile, il viaggio sarà per visitare l’isola di Pasqua ma avendo a disposizione altro tempo sono molto combattuta se visitare il deserto di Atacama o scendere più a sud e ammirare i ghiacciai..hai per caso esperienze in merito?

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