Il borgo fantasma di Celleno

A pochi chilometri della più famosa Civita di Bagnoregio, nel cuore pulsante della Tuscia Viterbese, c’è un’altra cittadina abbandonata meno celebre ma ricca di carisma: il borgo fantasma di Celleno.

Come la sua omologa più conosciuta, anche l’antica Celleno si trova arroccata su uno sperone di tufo che si sta inesorabilmente erodendo, facendo temere per la stabilità stessa del borgo.

La storia di Celleno

Le origini sulla sua fondazione sono da sempre oggetto di discussioni. Le prime tracce scritte di un centro abitato risalgono addirittura a prima della nascita di Roma, testimoniando la presenza di popolazioni nell’area sin dall’età più antica. Sembra, infatti, che per gli Etruschi fosse un importante punto di passaggio in quanto sulla strada per l’antica città di Volsinii. Anche i romani, dopo la conquista, la consideravano un luogo strategico d’importanza cruciale.

Come Galeria Antica, anche Celleno ha subito diverse invasioni e saccheggiamenti, soprattutto da parte dei Goti e Longobardi, che distrussero gran parte del centro abitato. Dopo il 1300, dopo esser passata per mano dei facoltosi Conti di Bagnoregio e dopo essersi costituita Comune Libero, venne presa di mira nella guerra tra guelfi e ghibellini.

Il Rinascimento fu, invece, un’epoca di pace. Il fuedo passò sotto le mani della potente famiglia Orsini, gli stessi proprietari del Castello di Bracciano. Purtroppo, però, con la serenità avvenne anche il declino. In primis, nel 1696 un violento terremoto la danneggiò gravemente, creando con molta probabilità l’avvallamento che ancora oggi circonda lo sperone roccioso. Il XIX secolo, poi, fu il periodo che diede il colpo di grazie all’antico borgo di Celleno. Tra il 1832 e 1833 una terribile epidemia di febbre sterminò gran parte degli abitanti e dopo una ventina d’anno, nel 1855, un’altra scossa proveniente dalle viscere della Terra la distrusse, costringendo le poche persone rimaste a spostarsi poco più in là, in quella che oggi è la nuova Celleno.

Il borgo fantasma di Celleno

Il borgo fantasma di Celleno è oggi visitabile e gratuito. Si trova pochi minuti dal centro del paese nuovo, fortificato e separato da uno splendido ponte di pietra e un fossato.

Appena si entra, spicca subito all’ingresso il Castello Orsini, che rimane oggi l’edificio meglio conservato dell’antico comune, con tanto di struttura austera e mura spesse. Facendo pochi passi si arriva alla piazza principale, che una volta ospitava il mercato e dove oggi sorge la Chiesa di San Carlo. Per via dell’erosione, non tutti i palazzi sono acessibili, ci sono delle transenne che vietano l’ingresso in alcuni punti.

Dando le spalle all’ingresso, sulla destra c’è una discesa che porta verso la parte bassa del centro. Qui si trovano diverse cantine, tutte aperte e accessibili, dove vi sono conservati alcuni oggetti d’uso quotidiano dei secoli passati, tra cui utensili per informare il pane, torchi, botti per il vino e strumenti agricoli. Celleno, infatti, è famosa sia per l’olio d’oliva sia per le ciliegie.

Un’altra costruzione che salta subito all’occhio è il campanile, che colpisce subito sia per la sua imponenza sia per l’orologio con tanto di lancette congelate per sempre alle ore dodici: mezzogiorno o mezzanotte?

la struttura che mi ha colpito di più, però, è lo scheletro della cattedrale romanica-gotica di Chiesa di San Donato. Oggi rimane poco e niente e non è neanche accessibile. La vegetazione si è riappropriata del pezzo di terra strappato e sta pian piano risalendo sulle poche mura rimaste in piedi. Tra un rampicante e l’altro, si intravedono quelli che una volta furono affreschi e dei resti delle decorazioni.

Proseguendo, si arriva fino alla fine dello sperone di tufo, grazie a una passerella tra la vegetazione. Qui a farci compagnia mentre ammiravamo la valle, sono sopraggiunte tre pecore curiose, intente a scrutarci mentre strappavano dei fili d’erba per mangiarli.

Per quanto sia soprannominata borgo fantasma, oggi Celleno è più viva che mai. Nel Castello Orsini vengono spesso organizzate mostre ed eventi, alcune anche permanenti come le varie sculture d’arte moderna che si trovano disseminate, a volte anche un po’ nascoste, tra le vie del centro. Inoltre, a Natale qui viene allestito il presepe vivente, in un oscenario perfetto per ricordare la natività.

Come arrivare a Celleno

Il modo più veloce per arrivare a Celleno è senza dubbio in macchina. Se si viene da altri comuni del Lazio, la scelta migliore è la SP1 Teverina, altrimenti venendo dall’autostrada si può uscire a Orte.

Se sei con i mezzi, la faccenda si fa un po’ laboriosa ma non impossibile. Da Viterbo c’è un bus che ferma sia a Celleno Nuovo che Celleno vecchio. Attenzione però a non sbagliarsi e a scendere al paese nuovo, perché c’è da camminare un po’ prima di giungere all’antico borgo fantasma.

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