Bill Bryson – America Perduta

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“America Perduta” di Bill Bryson

“America Perduta” è il primo romanzo che leggo dello scrittore americano Bill Bryson, ma sicuramente non sarà l’ultimo. Vi lascio la mia recensione di “America Perduta”, sperando che vi piaccia e che vi faccia sognare un bel on the road negli USA.

Questa non è l’America che vi aspettate. In “America Perduta” ci sono i grandi luoghi famosi e turistici ma non sono i protagonisti. I protagonisti, d’altro canto, sono le piccole cittadine sconosciute, i memoriali sperduti, i motel in mezzo al nulla, i ristoranti dal cibo unto e scadente, le stazioni di servizio che vendono dolciumi fino a tarda notte, le cameriere troppo gentile quasi al limite dell’invadenza.

Bryson torna nel suo stato natale Iowa dopo tanti anni vissuti in Regno Unito, per riscoprire il suo paese natio e per viaggiare in lungo e largo, dal nord al sud, dall’est all’ovest. Con la sua fida e vecchia Chevrolet, Bryson percorre ben 22.500 km, narrando ogni singolo momento con ironia e leggerezza. Lo scrittore descrive i personaggi incontrati nel suo percorso in maniera pungente ed esilarante, con il pizzico di snobismo tipico di chi ha fatto fortuna altrove e torna a casa dopo molti anni.

libri viaggi on the road

Proprio su questo punto vorrei soffermarmi: Bryson, soprattutto all’inizio del romanzo, dipinge quasi con astio il suo paese natale, come se questo viaggio fosse qualcosa di forzato e poco gradito. Andando avanti, lo scrittore demolisce in maniera ironica tanti suoi pregiudizi (“Sono nel sud da un’ora e ancora non mi hanno sparato“), attraversa le città pittoresche meno prese d’assalto dai turisti, guida tra le strade panoramiche e tra quelle un po’ meno belle (“Le strade contrassegnate come panoramiche, nel sud-est dell’Iowa, sono un po’ come le spiagge del Polo Nord. Bisogna essere un po’ elastici. Se le si paragona a un interi pomeriggio passato in una stanza buia e chiusa, non sono male.“), ammira le Montagne Rocciose, si stupisce davanti al Gran Canyon, va a trovare vecchi amici e parenti prendendosi una bella sbronza e infine torna a casa, a Des Moines nell’Iowa, felice e soddisfatto, triste di dover lasciare questa parte di mondo.

Il libro trapela di una sorta di conflitto interiore sugli Stati Uniti e sul suo Iowa. Alla fine, dopo tanto girare, c’è quasi una riconciliazione con se stesso e con il paese natale. Questo sentimento mi ha fatto riflettere, è la stessa identica cosa che succede a noi espatriati: guardiamo sempre il nostro paese con occhi critici, quasi noi fossimo superiori a tutte le dinamiche che ci sembrano ormai obsolete e sguazziamo nei nostri nuovi paesi, considerati avanti anni luce. Poi, però, appena torniamo nei luoghi della nostra giovinezza e magari esploriamo un po’ il nostro paese d’origine, ci rendiamo conto che più siamo lontani e più amiamo casa nostra nel profondo. Nessun luogo, per quanto possiamo amarlo o meno, avrà mai lo stesso sapore. Dolce o amaro che sia.

Inutile dire che vi consiglio questa lettura, sia per chi ama i libri che trattano viaggi on the road sia per chi è affascinato dagli Stati Uniti meno conosciuti. Tra l’altro, neanche a farlo apposta, ho letto questo reportage di viaggio durante le elezioni americane del 2016. Alcune descrizioni di luoghi e situazioni sociali hanno assunto tutto un altro significato con il senno di poi.

Avete mai letto questo libro o qualsiasi altro romanzo di Bryson? Aspetto i vostri pareri!

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14 pensieri su “Bill Bryson – America Perduta

  1. mondodilara ha detto:

    Adoro Bill Bryson! Ti consiglio di non lasciarti fuggire, tra tutti i suoi scritti, “in un paese bruciato dal sole. Australia” e “breve storia di (quasi) tutto”.
    Mentre sul tema contraddizioni americane un evergreen molto interessante di Zucconi “l’aquila e il pollo fritto”.

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  2. giuliacalli ha detto:

    Anche io ho conosciuto Bill Bryson grazie a questo libro, mi era piaciuto moltissimo! 🙂
    È uno spaccato d’America veramente autentico, che come giustamente dici tu aiuta a mettere in prospettiva anche molti eventi attuali.

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  3. L'OrsaNelCarro Travel Blog ha detto:

    Azz…fra una lasagna e l’altra, eh! 😛
    Io invece ho letto “Una passeggiata nei boschi” e sto ancora aspettando di incontrare nella vita reale un personaggio come la tipa molesta e perfettina (l’escursionista sottuttoio) che incontrano nel bosco. Ucciderei per bullizzarla 😀
    A presto!

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  4. inworldshoes ha detto:

    Io ho letto “una città o l’altra” , il suo racconto di viaggio in giro per l’Europa ma ho comprato anche America Perduta e sono molto molto curiosa di leggerlo! Adoro gli stati uniti e scoprirli attraverso la penna di uno scrittore così brillante mi fa entusiasmare non poco! 😀

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  5. vieniviadiqui ha detto:

    Mi hai fatto venire voglia di leggerlo. Il sentimento di lui che torna a casa malvolentieri mi ricorda un periodo della mia vita, quasi mi rappresenta. ora lo cerco sul kindle e inizio una nuova lettura estiva! Grazie

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