new york recensione

Edward Rutherfurd – New York

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“New York” di Edward Rutherfurd

Da lettrice, ho una fissa un po’ strana e insolita: verso fine anno, devo sempre leggere un librone, il classico “mattone” dalle 800 pagine in su. Nella mia testa, spero così facendo che il libro possa durarmi di più e accompagnarmi fino all’agognato 31 dicembre. Purtroppo – o per fortuna – non accade quasi mai, divoro sempre i libroni prima del tempo. Questo è stato il caso di New York di Edward Rutherfurd, letto voracemente in poco più di 10 giorni.
Ecco la mia recensione di New York di Edward Rutherfurd:

Anni fa, mio padre – grande amante di New York – mi consigliò questo libro. Io, stupidamente, rimasi un po’ scettica, pensavo fosse un “pippone” storico, apprezzabile solo se si conosce e si ama la Grande Mela. Mi sbagliavo completamente, in questo avvincente romanzo le vicende storiche si intrecciano perfettamente con le avventure di fantasia della famiglia Van Dyck-Master.

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Nuova Amsterdam nel 1660

“New York” attraversa letteralmente quattro secoli, partendo dalla metà del 1600, quando la metropoli della East Coast si chiamava ancora Nuova Amsterdam. Qua conosciamo la famiglia olandese Van Dyck e il suo capofamiglia Dirk, un uomo un po’ burbero e solitario profondamente legato ai nativi americani. Le sue vicissitudine personali si intrecciano con la realtà storica e con la famiglia di Thomas Master, ricco e potente schiavista d’origine inglese.

Da qui, qualsiasi membro della famiglia Master descritto da Rutherford erediterà un po’ di entrambi. Ci saranno persone ligie al dovere e dedicate agli affari come Thomas Master e altre più avventurosi e aperte di mente come Dirk. Unico filo conduttore, oltre al grado di parentela, è una bellissima cintura di wampum, regalata a Dirk Van Dyck da una persona a lui cara e tramandata in maniera quasi automatica di padre in figlio. A fare da sfondo, le vicende storiche passate, direttamente legate a New York, che spesso cambiano e mescolano il destino dei protagonisti del libro.

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New York, primi del ‘900. Photocredits: Irving Underhill, 1909

Molto toccante il capitolo dedicato all’attentato alle Torri Gemelle, poco prima dell’epilogo. Penso che un po’ tutti ci ricordiamo di quel giorno, chi più chi meno. Io avevo solo 10 anni, ma ricordo perfettamente le immagini drammatiche alla televisione, non sono cose che si dimenticano facilmente.

Ho apprezzato molto la descrizione delle varie etnie e nazionalità di New York, dalla vita quotidiana degli schiavi neri prima della guerra civile passando per i ricchi tedeschi e i più poveri irlandesi. C’è un intero capitolo dedicato a una famiglia campana, i Caruso, che tocca diversi temi drammatici purtroppo a noi piuttosto familiari: la diaspora, la nostalgia, la povertà e la mafia.

I miei personaggi preferiti? In primis sicuramente il selvaggio dal cuore d’oro Dirk Van Dyck. Ho apprezzato molto anche la cabarbia abolizionista Hetty Master e il sognatore un po’ naive Charlie Master. Mi è dispiaciuto che l’autore non abbia approfondito il personaggio di Kate Elliot, una lettrice accanita come me, sembrava promettere bene!

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Mulberry Street, New York City, 1900. Photocredits: Detroit Publishing Co.

Conoscete altri libri dedicati a una singola città? Se sì, quali? Aspetto nuovi consigli di lettura!

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31 pensieri su “Edward Rutherfurd – New York

  1. Silvia - The Food Traveler ha detto:

    Anche io l’ho divorato! Davvero bello e coinvolgente. Mi è piaciuto molto il modo di raccontare in maniera avvincente la storia dei vari personaggi, inserendola sempre in un contesto storico molto preciso.
    Per rispondere alla tua domanda, mi era piaciuto molto I Segreti di Londra di Augias.
    Buonanotte ❤️

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  2. L'OrsaNelCarro Travel Blog ha detto:

    Non ci sono pipponi che tengono, anche dalle 1000 in su! Se un racconto ti prende lo divori come un piattone di pasta col sugo della nonna al ritorno da un viaggio! 😛
    Buone festività Giulia se non ci sentiamo prima!
    Ps: comunque il titolo lo segno che non lo conoscevo, ha tutta l’aria di una bella saga familiare! 😉

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  3. Dania ha detto:

    Grazie della dritta dalla recensione sembra avvincente credo che andrò subito a comprarlo, in inverno non viaggiamo molto in moto e la lettura è una delle nostre passioni.

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  4. Paola ha detto:

    Visto la nostra comune passione per Giorgio Bettinelli ho totale fiducia nel tuo giudizio e credo che finirò per comprare questo libro che suggerisci 😀 Di libri dedicati a una città conosco “Torino è casa mia” che consiglio di leggere prima di una visita

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  5. Esther ha detto:

    Io anche leggo tantissimo, non particolarmente i libri di viaggio. Sono attratta dai personaggi più che dai luoghi. Amo però le guide turistiche, ovvero il lato pratico di un viaggio . Cmq ti consiglio i romanzi di Elena Ferrante per comprendere la cultura dei quartieri Napoletani . A presto Giulia.

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  6. anna ha detto:

    grazie, bella recensione, mi hai incuriosita con questo libro. Io nn amo molto i mapponi, più che altro perchè leggo molto in viaggio e i mapponi mi pesano troppo. In genere io adoro i thriller, ma mi piace viaggiare anche con i libri, quindi proverò anche questo. Non è che esite un “riassunto”? Scherzo .

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  7. Claudia ha detto:

    Non conoscevamo questo libro ma, attratte dalla bellissima copertina, abbiamo subito aperto il tuo articolo per capirne di più.
    Grazie per avercelo fatto scoprire, l’abbiamo appena messo in lista 😉

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