Non sapevo davvero da dove iniziare con Tokyo, è una città talmente vasta e variegata e mi ci è voluto po’ per riordinare le idee e metterle nero su bianco. Dopo qualche giorno di elucubrazioni mentali ho deciso: inizio a raccontarvi la capitale giapponese dal Museo Ghibli.
Chi mi conosce personalmente sa quanto io ami lo Studio Ghibli. Ho visto tantissimi loro lungometraggi amandoli tutti dal primo all’ultimo. Questo studio cinematografico d’animazione giapponese è noto soprattutto per i film del genio Hayao Miyazaki, tra i più famosi “Il castello errante di Howl“, “Il mio vicino Totoro” e “La città incantata“.
L’idea del museo nasce proprio da Miyazaki, per celebrare questo mondo magico e fatato da lui in parte creato. I suoi elementi incantati il più delle volte richiamano le figure del folklore giapponese, popolato da mostri, creature sovrannaturali e spiriti legati alla terra. Un esempio lampante sono i Kodama, gli spiriti degli alberi presenti nello stupendo “Princess Mononoke“, raffigurati come dei piccoli omini bianchi.

Il Museo Ghibli è sicuramente un luogo per appassionati, i riferimenti ai lavori dello studio giapponese sono tantissimi e a volte persino un po’ nascosti. Nonostante ciò, penso sia un bel modo di passare un pomeriggio anche se non si ha il pallino per questo genere di film. Al suo interno, infatti, si trovano alcuni dipinti ad acquerello, alcune vecchie cineprese con pellicola e tutti gli strumenti – alcuni incredibilmente vintage – necessari per ideare e sviluppare un film d’animazione. Un luogo non solo per appassionati di lungometraggi di animazione, ma anche per chi adora il cinema in generale.
Inoltre, le atmosfere fiabesche e delicate dello Studio Ghibli, lo rendono anche un luogo ideale per passare un pomeriggio con i più piccoli, in caso cerchiate cose da fare a Tokyo con i bambini.
Passeggiando tra le stanze del museo, a metà tra il vintage e lo steampunk, è facile imbattersi in moltossimi riferimenti culturali al folklore e alla vita quotidiana giapponese. In un punto preciso, bisogna togliersi le scarpe e varcare l’ingresso di una piccola casa tradizionale giapponese, con tanto di cucina e cibo di plastica come decorazione.
A proposito di manicaretti, sapete che spesso il cibo a volte ricopre una funzione essenziale alla trama dei film Ghibli? Pensate a “La città incantata“, il viaggio della piccola Chihiro inizia proprio perché i genitori – presi per la gola – hanno divorato del cibo destinati agli dei e si sono tramutati in maiali. Inoltre, una delle scene più celebri del film è proprio il luculliano banchetto dello spirito del fiume. Una stanza del museo è dedicata proprio alla spiegazione di ricette giapponesi e alcune curiosità su quanto sia effettivamente difficile disegnare le persone intente mangiare, soprattutto se usano le bacchette.

Oltre a queste piccole chicche, nel Museo Ghibli c’è un vero e proprio cinema, dove vengono proiettati cortometraggi di circa 15 minuti muti – quindi comprensibili da tutti – totalmente inediti e non disponibili sul mercato. Noi abbiamo visto un cortometraggo fresco fresco, uscito a marzo 2018. Si chiama Boro the Caterpillar ed è la dolcissima e a tratti comica storia di questo bruco stilizzato durante il suo primo giorno di vita.
Da vera appassionata, mi è piaciuto scovare tutti i riferimenti più o meno evidenti ai film dello Studio Ghibli. Alcuni sono piuttosto evidenti, mentre altri più di nicchia da riconoscere. Per esempio, questi gatti loschi che guardano dalla finestra fanno parte di un lungometraggio dello Studio Ghibli meno famoso chiamato “La ricompensa del gatto”. Difatti, sono nascosti tra le foglie dell’albero, un vero dettaglio per appassionati.



Curiosità sullo Studio Ghibli
L’origine del nome Ghibli trova le sue radici anche in Italia. Miyazaki, infatti, è un gran appassionato di aviazione e l’ha dimostrato anche nel suo meraviglioso film “Si alza il vento“. Ghibli era il soprannome Caproni Ca.309, aereo della Regia Aeronautica per operazioni colonali in Nordafrica. Questo soprannome era dovuto molto probabilmente allo scirocco, chiamato appunto “Ghibli” nella variante libica della lingua araba.

Prima di passare alle informazioni pratiche su come raggiungere il Museo Ghibli, vorrei mostrarvi il biglietto effettivo del museo, un vero souvenir da portare a casa. L’idea di incastonare una pellicola di un film Ghibli per farne un gettone d’entrata è davvero geniale a mio parere. A me è capitato “Princess Mononoke”, il mio preferito in assoluto, mentre il mio compagno ha ricevuto una scena di “La città incantata”.

Come acquistare i biglietti del Museo Ghibli
Questa storia merita una menzione d’onore. Acquistare i biglietti per il Museo Ghibli non è proprio una passeggiata. Ci sono diversi modi, io ho optato per il più avventuroso ed economico – ovviamente!
La situazione facile è ordinarli presso un’agenzia e farseli spedire direttamente a casa. Per noi in Ungheria il costo era davvero elevato, 50€ per tutti e due i biglietti+spedizione. Ovviamente ho accantonato l’idea e provato in modo più artigianale. Ogni 10 del mese alle 10 di mattina orario di Tokyo, i biglietti vengono messi in vendita e spariscono a una velocità incredibile. Così, il 10 aprile alle 3 del mattino mi sono piazzata sul sito. Nonostante i vari crash e sessioni scadute, sono riuscita ad acquistare i biglietti al loro prezzo normale, ovvero 1000 yen giapponesi a testa (circa 7,50€, decisamente fattibile!). Dopo questa piccola parentesi notturna, sono tornata a dormire con il sorriso stampato sulle labbra.

Come raggiungere il Museo Ghibli
Il museo si trova a Mitaka, una città nell’area urbana di Tokyo. Si può raggiungere con la linea JR Chuo (quindi coperta dal Japan Rail Pass, il pass ferroviario), stazione di Mitaka. Da lì, c’è un bus navetta privato che porta direttamente al museo per circa 3€ a/r, altrimenti si può camminare per una ventina di minuti. Noi ci siamo fatti una passeggiata, Mitaka è davvero deliziosa!

Conoscete i film dello Studio Ghibli? Quali sono i vostri preferiti? I miei sono “Princess Mononoke”, “Laputa” e “Pom Poko”.
Se già i biglietti sono così belli, il museo non può essere da meno! Sono anch’io una fan dello Studio Ghibli, i miei film preferiti sono Il castello errante di Howl, Totoro, Kiki consegne a domicilio, Arietty… in realtà non riesco a scegliere, perchè mi piacciono quasi tutti! A Seoul, dove ci sono diversi loro negozi, non ho resistito e ho comprato due piccoli puzzle ad un prezzo un po’ esagerato, erano troppo carini per non comprarli 🙂
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Che bello Kiki, lo adoro! Arriety invece è uno dei pochi che mi manca!
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Non sono una grande appassionata di film d’animazione ma forse visitando Tokyo è una di quelle cose imperdibili da vedere. Davvero è così difficile procurarsi i biglietti? Sono carinissimi, davvero da conservare come ricordo 🙂
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Sì è complicato purtroppo, non so perché non ci sia un sito dove acquistarli per tutto l’anno
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Adoro Miyazaki e se tornassi a Tokyo sarebbe una di quelle cose che non mi perderei. A Kamakura trovammo un negozio tutto dedicato al mondo Ghibli e per poco non ci lascio uno stipendio. Mi piacciono tutti i film di Miyazaki ma i miei preferiti sono Laputa e La Città Incantata 😍
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Che bello, io ho cercato di pormi un freno con i souvenir altrimenti ci lasci davvero mezzo stipendio ahah che bello Laputa ❤
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Ciao sembra un museo molto particolare e interessante da vedere. Direi da inserire in un itinerario a Tokyo. Deve essere molto bello anche il parco all’interno.
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Sì il parco è molto bello!
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Non conosco questi film ma il museo mi ha davvero incuriosita! Unico problema: non so se mi sveglierei alle 3 per acquistare dei biglietti 😂 Per gli amanti del genere lo trovo davvero imperdibile! Ps. hai ragione, i biglietti sono stupendi!
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Ahah svegliarsi alle 3 è da veri appassionati!
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Non sono appassionata ma pensavo di visitarlo se dovessi capitare a Tokyo. Opterei per la tua stessa opzione
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Sì te lo consiglio molto!
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Wow esiste un museo Ghibli? Non lo sapevo e che figata il biglietto souvenir (non c’è niente da fare i giappi sono troppo avanti)! Io e Orso siamo entrambi appassionati di manga e anime e in un posto del genere credo che dovrei portarlo via con la forza! 😉 Mononoke anch’io e ti dirò, ho apprezzato tantissimo la poesia di Ponyo ma del Maestro Miyazaki la mia opera preferita è Conan il ragazzo del futuro, la vecchia serie della fine degli anni 70 per intenderci! Ti abbraccio!
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Vero, anche Conan era una figata, per non parlare di Lupin e il castello di Cagliostro. Sono tutti belli!
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Che bello questo post. Mi hai davvero fatto sognare. Adoro questo tipo di musei a metà tra il cinema, l’animazione e l’arte pittorica. E posso aggiungere anche la poesia?
Grazie davvero.
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Concordo, è davvero poetico!
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Non ho ancora sentito l’urgenza di visitare il Giappone, nonostante credo che sia una terra meravigliosa e ricchissima di cultura. Sono però una fan di Miyazaki e dello Studio Ghibli. Ho visto tutte le loro produzioni e certe le continuo a rivedere. Sapere che c’è la possibilità di visitarne anche il Museo è una novità per me, una novità che probabilmente cambia la mia lista delle priorità in termini di viaggi!
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Che bello! Ho in programma di andare in Giappone l’anno prossimo , spero di riuscire a visitare anche questo museo! Top
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Io non sono un’appassionata ma se dovessi andare in Giappone ci andrei sicuramente perché il mio compagno lo adora!
La difficoltà con i biglietti la conoscevo perché un mio amico ci è stato lo scorso anno e ha fatto proprio come te! Io non avrei mai la pazienza e non capisco perché non creino un sistema normale ed efficiente. I giapponesi sono famosi per l’organizzazione ma in questo caso proprio no!
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Vero, non capisco perché sia così complicato per questo museo. Fa parte dell’avventura diciamo 😀
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