Il sito archeologico di Butrinto è sempre stato uno dei miei sogni nel cassetto. L’anno scorso volevo persino inserirlo nei #TravelDreams (a proposito, è quasi ora di stilare i buoni propositi per il 2018!), ma ho dato precedenza ad altre mete. Fortunatamente quest’anno ce l’ho fatta, sono riuscita a vedere questa meraviglia in una splendida giornata di sole.
Definire Butrinto “solo” un sito archeologico forse è un po’ riduttivo, vista l’enorme importanza della città in passato e vista la varietà di flora e fauna presente nell’omonimo parco nazionale. Insomma, è un luogo meraviglioso, dove spendere qualche ora in tutta tranquillità, tra natura e passato glorioso.
Un po’ di storia
Butrinto è una città mitica, tra storia e leggenda. Partiamo proprio da quest’ultima: secondo Virgilio, infatti, la città venne fondata dall’indovino Eleno, figlio del re troiano Priamo, dopo la caduta della sua città natale. Non a caso, anche Enea – eroe protagonista dell’Eneide – visitò questo splendido insediamento durante la sua fuga da Troia
Storicamente, Butrinto è antichissima: i primi resti archeologici risalgono a un lasso di tempo che va dal X all’VIII secolo a.C., in pratica quasi 3000 anni fa. Successivamente, Butrinto venne battezzata Buthrotum e annessa all’impero romano.
- Le rovine delle terme romane
Nel V secolo, invece, Butrinto era il vero e proprio gioiellino dell’Impero Bizantino. Non a caso, due delle strutture più belle sono proprio il Battistero – con uno splendido mosaico purtroppo coperto per via delle piogge dei giorni precedenti – e la Grande Basilica. Purtroppo, però, questo periodo di fasti e splendori fu seguito da un altrattento lungo momento di pura decadenza, dove la città perse la sua importanza storica e strategica. Il declino durò parecchi secoli, con una breve parentesi positiva grazie ai veneziani, che fortificarono la città costruendo mura e torri.
- Il battistero. Purtroppo il mosaico è coperto per via delle forti piogge dei giorni precedenti
Butrinto venne poi conquistata nel 1899 da Alì Pascià di Telepeni (ve lo ricordate? Ne avevo parlato nel post su Gjirokastra) e divenne ufficialmente parte dell’Albania nel 1912. In quegli anni, il sito archeologico era allo stato brado, completamente abbandonato.
I primi veri e proprio scavi archeologici iniziarono solo nel 1928, per volere del governo fascista italiano. Lo scopo principale non era propriamente scientifico, bensì politico: Mussolini puntava all’egemonia italiana in Albania. L’archeologo a capo del progetto, Luigi Maria Ugolini, riportò alla luce alcune delle meraviglie che vediamo ancora oggi, testimoniando così l’importanza strategica e culturale della città di Butrinto.
- Torre veneziana
Durante il lungo e tormentato periodo comunista, gli scavi vennero interrotti e banditi. Una volta caduto il regime le possibili strade da percorrere erano due, diametralmente opposte: lasciare che Butrinto fosse inghiottita dal degrado e saccheggiata dai ladri di reperti, o far sì che un luogo magico come questo possa essere effettivamente riconosciuto come patrimonio, sia dalle comunità locali sia da quelle internazionali. Dopo un breve periodo di incertezza, fortunatamente la scelta ricadde sulla seconda opzione. Non a caso, Butrinto fu il primo sito albanese aggiunto ai patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.
- La Dea di Butrinto e il canale di Vivari
Cosa vedere in Albania: Butrinto
Butrinto è un luogo magico, penso di averlo già ribadito più volte. Ma fidatevi, lo è davvero. Le rovine sono totalmente immerse nella natura, nell’omonimo Parco Nazionale che ospita diverse specie animali più uniche che rare. La penisola di Butrinto è circondata dall’acqua dolce del canale di Vivari, che sfocia direttamente nel Mar Adriatico. Davvero incredibile.
- L’incredibile paesaggio
Per visitare il parco ci vogliono almeno un paio d’ore, se non addirittura tre. C’è tanto da camminare, ma non ci sono passaggi particolarmente ripidi o complicati, si può visitare tranquillamente con i bambini o se non si è particolarmente allenati. A novembre, il sito era quasi vuoto, nonostante la splendida giornata di sole, ma vi consiglio di andarci la mattina presto, in modo da evitare folla e caldo.
La parte più bella del sito secondo me? Non saprei, devo dire che ho amato tutti i particolari, uno a uno. Diciamo che da brava romana, l’anfiteatro ha suscitato in me particolari emozioni.
- L’anfiteatro e il mio compagno stile lucertola
Ingresso: 700 lek per i non albanesi, circa 5,50€.
Qual è il vostro sito archeologico preferito? Aspetto le vostre risposte!
Ma quanti posti favolosi ci sono in Albania? Purtroppo è una meta che non viene ancora presa molto in considerazione. Spero di riuscire ad andarci prima che venga presa d’assalto dal turismo di massa!
Per rispondere alla tua domanda, a me aveva lasciato senza parole la valle dei templi di Agrigento 😍
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Quanto ci vorrei andare! Purtroppo non sono mai stata in Sicilia
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Oddio è già tempo di Traveldreams che ansia! 😛
Davvero notevole l’area archeologica e poi quel belvedere sul mare per un attimo (ma proprio un attimo) mi ha ricordato Ravello *_*
Il mio sito preferito è Paestum per ovvi motivi: primo perché è praticamente dietro casa mia e poi perché c’è tanta tanta mozzarella! Mozzarella everywhere anche fra le colonne dei templi 😛
Un caro saluto!
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Ahaha eh beh, la mozzarella vince a mani basse direi!
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L’Albania é una terra alla quale mi sento collegata per motivi familiari e anche geografici. Dal Salento (la mia terra) in linea d’aria, é vicinissima e a volte si possono vedere le sue montagne. Capita nelle giornate in cui l’aria è limpida. Leggere d’Albania mi piace sempre, per scoprire nuovi luoghi.
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Grazie per questo post, sogno anche io di visitare questo sito archeologico! Mi piacerebbe tantissimo andarci!
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Era uno dei miei sogni, bellissimo!
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Da archeologa, non posso che apprezzare questo tuo post! Vedo che hai dedicato tanti post all’Albania: visto che è una meta che mi interessa, penso che passerò da te spesso in futuro!
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Adoro l’Albania, ci sono stata due volte! Davvero un luogo interessante
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Mio marito andrebbe pazzo per tutta questa archeologia! Io sono interessata all Albania, leggo sempre di più racconti e più mi piace.prima o poi toccherà anche a noi!
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Te la straconsiglio, vorrei già tornarci 😀
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