Sarò diretta: Pristina è oggettivamente brutta. I palazzoni sono spesso fatiscenti, le costruzioni moderne stonano e stridono con l’ambiente, le strade sono trafficate e caotiche. Nonostante ciò, la capitale kosovara mi ha lasciato una sensazione positiva dentro, sono riuscita persino ad apprezzarla.
Sapevo già da prima sarebbe stata una delusione. Dopo aver visto luoghi bellissimi come Ohrid e Prizren ero già pronta alla “mazzata”. Invece, fortunatamente, non è arrivata così forte come temevo. Certo, Pristina rimane sempre una delle città più brutte che abbia mai visto, però sono felice di averla inclusa nel mio itinerario.
Ecco 6 cose da fare a Pristina (e una bonus da non fare!):
Ammirare gli edifici brutti
Qua potete andare sul sicuro, di edifici brutti ce ne sono a bizzeffe! L’architettura della capitale kosovara è decisamente di dubbio gusto, il moderno spesso si fonde con il fastiscente e alcuni palazzi sembrano esenti da qualsiasi norma urbana e/o di sicurezza. Un vero e proprio trionfo del brutalismo socialista. L’edificio più brutto? Secondo il mio parere, la biblioteca nazionale. Però, nonostante la sua dubbia bellezza, questo edificio è diventato in breve tempo uno dei simboli di Pristina.

Newborn Monument
Un altro simbolo della capitale kosovara. “Newborn” è un aggettivo che calza perfettamente al Kosovo, stato più giovane d’Europa. Il monumento fu ufficialmente inaugurato il 17 febbraio 2008, giorno della Dichiarazione d’Indipendenza. Il monumento viene ridipinto ogni anno, inizialmente era giallo, poi decorato con tutte le bandieri dei paesi che riconoscono l’indipendenza del Kosovo.
Quest’anno, invece, la scritta è grigia e la lettera “N” e la “W” sono rovesciate a terra. Leggendo in rete ho trovato due spiegazioni plausibili: “N” e “W” sono le iniziali di “No Walls”, un chiaro riferimento ai muri che stanno tornando a troneggiare sui confini europei. L’altra motivazione è più ottimista: togliendo la “N” e la “W” si ottiene “E-Born”, un omaggio al nostro mondo digitale, sempre più connesso e sempre più interattivo. A voi la scelta!

Fermarsi a riflettere davanti al muro delle persone scomparse
La questione kosovara è delicata, lo è sempre stata. Oggi la guerra sembra lontana, i giovani camminano spensierati per i grandi boulevard di Pristina senza temere il rumore delle esplosioni. Questo striscione con raffigurati nomi e volti delle persone scomparse, posto proprio davanti al Parlamento, ci ricorda l’ombra di tristezza e sofferenza che oscura questo paese. Impossibile non fermarsi a riflettere sulle barbarie dell’uomo contro i propri simili.

Andare a salutare Bill Clinton
Ebbene sì, Bill Clinton a Pristina è un vero e proprio eroe. A lui hanno dedicato un enorme boulevard, una statua e una gigantografia sbiadita con il suo faccione sorridente. Pristina è molto grata a all’ex presidente USA, l’intervento (armato) statunitense del 1999 cessò le violenze dell’esercito serbo verso i cittadini di etnia albanese. Dieci anni dopo, nel 2009, Clinton in persona inaugurò questa statua un po’ pacchiana, ma pur sempre significativa.
La cosa più divertente di tutte, però, rimane sempre e solo una: il negozio di vestiti chiamato “Hillary” proprio accanto al monumento. Della serie: coincidenze??

Visitare il monastero di Gračanica
Gračanica è un piccolo villaggio situato a pochi km di distanza da Pristina. Passeggiando per le viuzze di questo paesino, sembra di entrare in un altro mondo: tutti parlano serbo, la lingua albanese non appare quasi da nessuna parte, neanche nelle insegne dei negozi. Un volontario dell’ostello di Pristina mi ha anche confidato: “Io vado là a comprare il bacon!”, come fosse una sorta di reliquia. Non a caso, questo villaggio ospita uno stupendo monastero serbo-ortodosso, inserito nel 2006 nell’elenco dei patrimoni dell’Unesco.
Arrivare qui è piuttosto semplice: andate alla stazione, prendete qualsiasi autobus per Gjilan e poi scendete a Gračanica. L’ingresso è libero.

Se ti piacciono le chiese serbo-ortodosse, date un’occhiata alla Chiesa di Cristo Salvatore, proprio accanto alla brutta biblioteca nazionale. L’edificio è incompiuto dal 1995, non si sa bene se e quando verrà terminato. Diversi intellettuali e politici chiedono a gran voce da anni la sua demolizione, per molti rappresenta un simbolo del regime di Milošević. La chiesa è completamente abbandonata e circondata da piante rampicanti. L’atmosfera è quasi post-apocalittica.

Mangiare, mangiare, mangiare
Ormai per me Balcani = grandi mangiate. Ovviamente, il Kosovo non è da meno. Qui il cibo è il risultato di una grande diversità culturale, con influenze albanesi, turche e serbe. Per farla breve, state tranquilli: qua se magna bene!
Dopo questa carrellata di cose da vedere, vorrei lasciarvi un consiglio su cosa invece non fare a Pristina: avere aspettative. Non vorrei sembrarvi pessimista, ma penso che partire a cuor leggero senza aspettarsi troppo sia il modo migliore per visitare una città dal passato fragile come Pristina. Fate delle lunghe passeggiate, sedetevi in un bar a bere un caffè – che tra parentesi è davvero buono in Kosovo – e godetevi la capitale più giovane d’Europa.
Che fico questo articolo Giulia! È una guida seria ma al tempo stesso ironica. Io, e non me ne vogliano i pugliesi, ho trovato Foggia davvero brutta brutta…Ciao 🙋
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Questo articolo così ironico e divertente incoraggia e non scoraggia. A me la biblioteca quasi quasi piace:) Città brutte? Non saprei, non me ne viene in mente nessuna, forse perché, come scrivi, non bisogna avere aspettative. Il viaggio è scoperta e conoscenza, anche quando l’occhio non viene appagato!
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Giulia sei cosciente del fatto che post del genere generano (scusa il gioco di parole) una curiosità morbosa? Esattamente come quando Agnese ci parlò della Marmite: la volevamo provare tutti! Ricordo che partì una caccia a quel bitume schifoso australiano in tutti i supermercati italiani! 😛
Prevedo che le quotazioni turistiche di Pristina saliranno per colpa tua e di conseguenza diventerai una famosa influencer, infatti N W era un messaggio subliminale per te: No WordPress!
E’ ora di fare il salto e acquistare un dominio tuo! 😉
Perdonami le divagazioni serali! Ti abbraccio!
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Io mi divertirei un sacco a Pristina, allora: adoro ammirare gli edifici brutti, adoro le grandi mangiate e il caffè, quindi questa città fa per me!
Complimenti per come hai saputo raccontare con onestà e ironia questa capitale, riuscendo a catturare la mia attenzione, e facendomi venire voglia di partire 😀
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Uffff, ne ho viste sì di città oggettivamente brutte, entrambe in Repubblica Ceca ed entrambe che visitiamo abitualmente (per motivi non culturali, ovvio): Most e Usti nad Labem. Oscene.
Almeno Pristina ha Gračanica vicino, piccola consolazione.
Comunque grazie alla tua schiettezza l’hai resa (quasi) appetibile 😀
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Ahah non le conosco, sono città industriali? Ma alla fine Pristina non è poi così terribile, ci tornerei volentieri 🙂
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Se non altro ci tornerei per la cucina albanese, troppo buona!
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