L’Ansa del Danubio è uno dei posti più belli da visitare in Ungheria e una perfetta gita di un giorno partendo da Budapest.
Come suggerisce il nome, in questa zona il Danubio fa una curva di quasi 90°, cambiando completamente direzione: da ovest-est passa a nord-sud. All’inizio dell’ansa, il fiume si dirada in due per via dell’isola di Szentendre, per poi riunirsi alle porte della capitale ungherese.
L’attuale forma a U è molto probabilmente dovuta a un’eruzione vulcanica avvenuta milioni di anni fa. Grazie al terreno fertile e alle sue morbide colline l’area è un paradiso per gli amanti della natura e dell’escursionismo.

Visegrád
Visegrád merita di essere inserita per prima in questa lista perché è un vero gioiellino. L’avevo giù inclusa nei luoghi più belli da visitare nei dintorni di Budapest proprio perché lascia a bocca aperta. Il luogo più famoso è senza dubbio la cittadella, in ungherese chiamata Visegrádi fellegvár, che svetta sulla collina regalando una vista a quasi 360° sul Danubio.
La cittadella di Visegrád nasce come fortificazione. Dopo l’invasione dei mongoli e la conseguente distruzione di un altro castello non lontano da qui, il re d’Ungheria Béla IV decise di eriggere una struttura difensiva in un punto quasi inespugnabile, o comunque molto difficile da raggiungere, soprattutto con le gelate invernali. Purtroppo, le massicce mura non servirono a molto contro l’esercito ottomano, che occupò la cittadella per più di un secolo. Oggi le rovine sono aperte al pubblico e visitabili, l’ingresso viene circa 1700HUF – poco più di 5€.

La cittadella non è l’unico castello di Visegrád. Vicino alla sponda del Danubio si trova, infatti, si trova il Palazzo Reale. Sebbene sia stato costruito sotto Carlo I d’Ungheria, il suo ospite più noto è il re Mattia Corvino, che l’ha ricostruito e decorato secondo i principi del Rinascimento italiano. Del resto, sua moglie era Beatrice d’Aragona, figlia del re di Napoli.
Il biglietto d’ingresso del Palazzo Reale viene 1400HUF, meno di 5€.
Esztergom
Nonostante sia piccolina, questa cittadina quasi all’estremo nord del paese si è meritata un post tutto suo con tante indicazioni su cosa vedere a Esztergom.
Cosa non perdere, riassunto in breve (nel post trovi approfondimenti, costi e consigli):
- Cattedrale di Nostra Signora e di Sant’Adalberto, la chiesa più grande dell’Ungheria e una delle prime 20 del mondo.
- Il Castello di Esztergom, a pochi metri dalla Cattedrale e ricco di spunti storici e sulla vita degli abitanti della cittadina attraverso i secoli.
- Víziváros, il quartiere centrale della città – una sorta di borgo in salsa magiara.
- Museo del Danubio, per i più piccoli e per chi vuole scoprire di più sulla storia ungherese.

Zebegény
Si dice che il nome Zebegény venga da una storpiatura dal tedesco. See beginnt, escalamarono i contadini tedeschi giunto nel XVIII secolo per far ripartire l’agricoltura nei territori decimati dagli Ottomani appena giunti davanti al Danubio, inizia il mare. Non aveva propriamente ragione, però questo fa capire quanto sia spettacolare e infinita la vista di questo fiume da questo punto dell’Ansa del Danubio.
Il paesino è pittoresco e vivace, con alcuni punti interessanti da scoprire a piedi o in bicicletta come il castello Dőry, la chiesa di Nostra Signora della Neve in stile art nouveau ungherese e le case colorate dei contadini svevi e slovacchi venuti a lavorare in Ungheria dopo il 1800.

Vác
Vác è una cittadina sulla riva sinistra del Danubio, proprio all’inizio della curva. Il centro abitato ha un’importanza religiosa notevole, in quanto una delle diocesi più grandi del paese. La Cattedrale dell’Assunzione, nel cuore del centro storico, viene considerata ancora oggi uno degli edifici simbolo dell’architettura classicista ungherese.
Ma la vera curiosità di Vác si può trovare al suo Memento Mori Museum. Nel 1994, alcuni restauratori della chiesa dominicana hanno scoperto una cripta sigillata per più di 200 anni. All’interno, riposavano le mummie completamente intatte di ben 256 persone. Non solo i corpi erano in perfetto stato, ma persino i vestiti e i rosari. Sembra che gli sfortunati abitanti dela cripta siano morti di tubercolosi. L’altra particolarità della scoperta sono senza dubbio le tombe: decorate con teschi, fiori e scritte, ognuna diversa dall’altra.
Kisoroszi
Sebbene Kisoroszi non sia un paesino particolarmente interessante o ricco di spunti di vedere, c’è un luogo che vale la pena menzionare. Questo agglomerato si trova, infatti, sulla punta più settentrionale dell’isola di Szentendre, una delle lingue di terra più grandi del Danubio. Superato una sorta di cancello a pagamento solo per le automobili (i pedoni entrano gratis) si può arrivare a Szigetcsúcs, una sorta di campeggio e spiaggia libera sul fiume dove potersi rilassare, fare il bagno, andare in kayak o canoa o semplicemente prendere un po’ di sole.

Sződliget
Tempo fa su alcuni siti famosi di viaggi giravano le foto di un villaggio di pescatori abbandonato a vicino Budapest. Beh, il villaggio esiste eccome e si trova a Sződliget, ma non è proprio come veniva descritto.
Prima di tutto, non è abbandonato. O meglio, nelle casette non ci abita nessuno ma è una sorta di circolo di pesca, quindi è facile incapparsi in pescatori che vanno lì per passare qualche ora e sperare di catturare qualche pesce.
Vale la pena? Dipende. Se vuoi andare a Sződliget solo per quello allora no, non te lo consiglio. Se invece sei di passaggio, allora perché no?

Trekking da non perdere sull’Ansa del Danubio
L’Ansa del Danubio grazie al suo paesaggio collinare e ai suoi scorci così magici da sembrare appena usciti da un dipinto è il paradiso per chi ama il trekking e per chi vuole cimentarsi in qualche passeggiata più o meno impegnativa nella natura.
Alcuni dei percorsi più famosi e facilmente raggiungibili con i mezzi pubblici li ho menzionati su questo post sui migliori trekking partendo da Budapest. Ma in realtà, ce ne sono tanti altri da esplorare.
Il punto di partenza migliore, secondo me, è Dobogókő, la più alta tra le colline intorno a Visegrád con i suoi 699 metri d’altezza. Da qui, si può partire per diversi percorsi, più o meno impegnativi, e godere di una splendida vista sul Danubio. Ma questo luogo non è celebre solo per i trekking, ma anche per il suo significato mistico. Secondo le religioni pagane e neopagane ungheresi, Dobogókő è il chakra del cuore della terra e perciò meta di pellegrinaggi.

Da Zebegény partono anche diversi trekking sulle colline Börzsöny. Uno dei più famosi è sicuramente il percorso fino alla torre panoramica Julianus. Partendo dalla Chiesa di Nostra Signora delle Neve si può fare un giro ad anello di circa 11km con un dislivello di 700 metri. Non facilissimo, però fattibile se si va piano con le giuste pause.
Visitare l’Ansa del Danubio in bicicletta
Un altro modo divertente per esplorare l’Ansa del Danubio è in bicicletta. L’Ungheria, generalmente, è un paese bike friendly e le strade sono spesso in pianura.
Se si vuole visitare tutta l’Ansa, consiglio di fermarsi a dormire almeno due o tre notti in zona, per fare le cose con calma e scoprire quanto la vita scorra più lentamente al di fuori della capitale. Per gli itinerari di un giorno, consiglio invece il famoso Budapest-Szentendre o anche Vác-Esztergom. Due percorsi con poco dislivello, il primo di 24km circa mentre il secondo più lungo di 43km.
Se hai altre domande su come organizzare un viaggio alla scoperta dell’Ansa del Danubio scrivimi pure!
Non sono mai stata in queste zone e mi dispiace molto, c’è tanto da vedere e da fare!
Grazie per i consigli
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l’Ungheria è uno di quei luoghi che mi affascina da tempo, principalmente Budapest e i dintorni. Ho letto con interesse il tuo articolo e mi sono appuntata i nomi dei paesi, grazie.
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Non sono mai stata in Ungheria, nemmeno a Budapest, anche se è un Paese che mi affascina molto. È bello sapere che nei dintorni della città ci sono posti così interessanti da visitare
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Articolo di grande interesse che svela aspetti del grande fiume di cui non mi ero mai occupato, ma che ora mi affascinano. Ho conosciuto il Danubio nelle capitali che attraversa, ma organizzarvi dei trekking per vederlo in prospettiva deve essere ancora più bello.
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