Cosa vedere a Vilnius: Repubblica di Uzupis

Se siete in giro per Vilnius e vi viene una voglia improvvisa di partire e visitare un altro paese, potete farlo tranquillamente pur restando nella capitale lituana: vi basta entrare nella Repubblica di Uzupis.

Prima della Seconda guerra mondiale, Uzupis (al di là del fiume, in italiano) era un quartiere popolato quasi interamente da ebrei, tant’è che qui si trovava l’antico cimitero ebraico della capitale. Purtroppo, la maggior parte degli abitanti del quartiere non tornarono mai dai campi di concentramento. Le case vennero abbandonate e durante l’occupazione sovietica, le abitazioni furono occupate per lo più da senzatetto e prostitute, facendosi una nomea di zona malfamata. L’arteria principale di Užupis veniva chiamata strada della morte, sia per l’alto tasso di criminalità sia perché i suoi abitanti sono stati decimati durante l’Olocausto.

repubblica di uzupis
Il cartello di uscita dalla Repubblica di Uzupis prima di una ripulita

Nel 1990, dopo aver ottenuto l’agognata indipendenza, le strade di Vilnius tornarono a riempirsi di intellettuali e artisti, respirando un clima di speranza. Inizialmente, fu più per scherno che per altro. Molte statue sovietiche furono rimosse o distrutte, lasciando tanti piedistalli vuoti in giro per la città. A metà degli anni ’90, un collettivo di artisti decise di esporre le proprie opere su questi plinti. Il primo a venire raffigurato fu il musicista Frank Zappa, che quasi sicuramente non ha mai messo piede a Vilnius ma che, in un certo senso, rappresenta la libertà e l’anticonformismo persino nel rock, il genere ribelle per eccellenza.

La Montmartre lituana nacque grazie ai prezzi bassi delle case e al suo aspetto, tanto fatiscente quanto bohémien. Non a caso, tra i suoi 7000 abitanti ci sono ben 1000 artisti. Una storia simile alla Spinnerei di Lipsia o al Gängeviertel di Amburgo.

street art uzupis

Nel 1998, un po’ per goliardia un po’ per risollevare la fama del quartiere, fu dichiara l’indipendenza della Repubblica di Uzupis dalla Lituania. Il piccolo stato è superorganizzato: oltre ad avere una propria bandiera che cambia colore a seconda delle stagioni, una moneta, un inno, un’amministrazione, un proprio presidente, ha anche un’originalissima costituzione. I 41 punti, tradotti in 23 lingue, sono un vero e proprio tributo all’anticonformismo e alla libertà e al diritto di essere ciò si vuole essere, quando si vuole.

4. Tutti hanno il diritto di fare errori
5. Tutti hanno il diritto di essere unici
6. Tutti hanno il diritto di amare
7. Tutti hanno il diritto di non essere amati
8. Tutti hanno il diritto di essere mediocri e sconosciuti

E poi la mia preferita

10. Tutti hanno diritto di amare un gatto e prendersi cura di lui

costituzione repubblica uzupis

Sebbene la Repubblica di Užupis non sia riconosciuta a livello internazionale, i cittadini di Vilnius sono più che fieri del loro quartiere indipendente, dallo spirito libero. Persino uno degli ex sindaci della capitale vive tra i quartieri colorati di Užupis. Per questo, il 1 aprile partecipano numerosi all’Užupis day, la festa “nazionale” della Repubblica. Un giorno di allegria e fasti, la birra scorre a profusione e per un giorno ci si dimentica dei problemi del mondo al di là dei confini immagini di Užupis. Chissà se il 1 aprile sia stato scelto di proposito per rimarcare la natura giocosa della nascita di questo simpatico micro-stato.

Visitare Uzupis, almeno per me, è stata un’esperienza fuori dal comune. Il quartiere, all’apparenza sembra un’accozzaglia di cose che non c’entrano molto con le altre. Immergendosi sempre di più tra le strade acciottolate, si riesce a comprendere il senso di quei colori e di quelle sculture. In uno dei punti più sofferenti della città, queste bizzarre opere d’arte animano quei vicoli stretti, una volta popolati da fantasmi. Si respira quasi un senso di rinascita, di voler ricreare la vita in luogo dove è stata strappata via, dove la crudeltà dell’uomo ha ancora una volta avuto il soppravvento. 

Immergersi completamente in quest’atmosfera quasi surreale non è poi così difficile, quasi un salto nel tempo con tinte moderne. Alcune opere sono molto belle e poetiche, altre più eccentriche e grottesche, ma tutte trasudano un concetto: siamo liberi di fare quello che ci pare.

Ho visitato Užupis nel lontano 2013, durante una delle prime nevicate autunnali. Complice il freddo e il riposo domenicale, molti caffè e luoghi di aggregamento erano chiuso. Sono entrata nell’unica galleria aperta della piazza principale, dove una donna sedeva da sola in mezzo ai suoi quadri. In un misto tra inglese e lituano (che non parlo), mi ha spiegato la storia del quartiere, com’è nato e qual è il loro progetto: creare uno spazio per artisti dove ognuno può sentirsi libero di esprimere la propria arte e le proprie opinioni.

Nel 2002, venne eretto quello che è oggi uno dei simboli del quartiere: l’angelo di Užupis, una scultura di bronzo

Curiosità #1: nell’ufficio postale del quartiere, potete farvi apporre il timbro della Repubblica sul passaporto, con tanto di data di entrata e uscita. Sono stata a Uzupis di domenica e l’unica cosa che ho potuto ammirare dell’ufficio postale è stata la porta chiusa. Tutto il mondo è paese!

Curiosità #2: nel 2001 il Dalai Lama visitò il piccolo stato e ne ottenne la cittadinanza onoraria.

Siete mai stati a Uzupis? Sono curiosa di sentire le vostre opinioni.

2 pensieri su “Cosa vedere a Vilnius: Repubblica di Uzupis

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